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sabato 16 aprile 2016

Trasparenza, cambia il decreto. Se l’ufficio dice no deve dire il perché

Pronte tre modifiche sul diritto di ottenere gli atti della pubblica amministrazione da parte dei cittadini. Sparisce il meccanismo del silenzio-diniego, possibili altri ricorsi oltre a quello davanti al Tar. Linee guida dell’Anac di Cantone sulle eccezioni.

E' questa la sintesi dell'articolo pubblicato sul sito del Corriere della Sera a firma di Lorenzo Salvia dal titolo Trasparenza, cambia il decreto. Se l’ufficio dice no deve dire il perché, che anticipa  i contenuti del parere che la commissione Affari costituzionali della Camera approverà sullo schema di decreto legislativo, approvato in esame preliminare dal Governo il 20 gennaio, in cui dovrebbero essere chieste queste tre correzioni. Il parere non è vincolante. Ma, informalmente, il governo avrebbe già dato la sua disponibilità a tenerne conto. Poi il decreto tornerà in consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Con le tre correzioni richieste.
Si ricorda che il testo è stato sottoposto al parere del Consiglio di Stato e sullo stesso si sono espressi, con appositi documenti, tanto l'ANAC che il Garante per la privacy.
Acquisito anche il parere della Conferenza unificata.

In argomento si vedano i precedenti post:

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