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lunedì 11 aprile 2016

L’intesa per i nuovi comparti e le prospettive del rinnovo dei contratti

Con la definizione della ipotesi di contratto nazionale per i nuovi comparti sono quasi completati gli adempimenti preliminari necessari per l’avvio delle trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il triennio 2016/2018. Ma in termini sostanziali mancano molti tasselli fondamentali, per cui non si può realisticamente fissare una data presuntiva per l’entrata in vigore dei nuovi contratti. Ricordiamo che la scadenza degli ultimi è avvenuta il 31 dicembre 2009, per cui da oltre 6 anni i dipendenti pubblici sono privi del contratto nazionale.
Sul terreno degli adempimenti formali manca solamente il DPCM previsto dalla legge si stabilità con cui sono fissati i tetti massimi degli oneri per i rinnovi contrattuali nelle amministrazioni pubbliche diverse da quelle statali, a partire dai comuni e dalle regioni.
In termini sostanziali occorre attendere l’aumento delle risorse messe a disposizione e la emanazione dei decreti attuativi della legge n. 124/2015, cd riforma Madia, in materia di dirigenza e di riforma del lavoro pubblico.
Inizia così l'articolo di Arturo Bianco dal titolo L’intesa per i nuovi comparti e le prospettive del rinnovo dei contratti.

1 commento:

  1. Ormai siamo tutti persuasi di vivere in un periodo straordinario, addirittura sconvolgente, nella storia dell’umanità. Diciamo: “ Oggi ci sono le atomiche, non avremo più guerre: sarebbe un suicidio mondiale: Manca l’acqua, l’aria è inquinata, le risorse naturali sono consumate; siamo arrivati ad un disastro che non ha confronti nei secoli. La crisi del petrolio ha sconvolto il nostro sistema di vita; si torna indietro di un secolo, all’età della diligenza e delle candele. La contestazione giovanile ha scardinato i legami della famiglia, il senso del dovere e gli ideali della patria. Mai è stato così in ribasso il sentimento religioso. La delinquenza, poi, ha superato qualsiasi eccesso; si rapina e si uccide con una crudeltà e una freddezza che l’uomo non ha mai conosciuto- Non parliamo del immoralità dilagante; il pudore è finito, morto per sempre. Viviamo davvero una crisi gigantesca”.
    Ebbene, queste sono sciocchezze. Solo l’ignoranza e la stolta presunzione possono farci credere che il mondo attorno a noi sia davvero diverso, anzi del tutto sconvolto, rispetto a quello dei nostri antenati. Vediamo. Le guerre nacquero con gli uomini ( ricordate Caino e Abele?) E vivranno con loro per l’eternità, con o senza le atomiche; cercheremo ad ogni costo, state pur certi, nuove risorse naturali e fonti di energia: padri e figli, vecchi e giovani, si scontrano oggi come in qualunque altra generazione dall’inizio dei tempi; la bestialità umana ha raggiunto in altri tempi, nelle stragi e nelle violenze, eccessi che non riusciamo neppure ad immaginare; quanto all’immoralità, alla mancanza di pudore, all’ossessione del sesso, basta leggere le cronache antiche( a cominciare dalla Bibbia) per capire come non ci sia niente di nuovo sotto il sole. No, non viviamo un tempo eccezionale. Anzi siamo meschini interpreti d’una commedia piuttosto noiosa.
    Vittorio Buttafava- anno 1975

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