Si regge sul ruolo centrale affidato all’Anticorruzione di Raffaele Cantone, ma contiene molte altre misure dai connotati quasi rivoluzionari per il settore la riforma degli appalti varata in via definitiva ieri dal Consiglio dei ministri. Quella più evidente è la semplificazione del quadro normativo. Dagli oltre 600 articoli del vecchio impianto (codice più regolamento) si passa ai 220 articoli del nuovo codice. A parte la forma, è nei contenuti che si gioca la sfida di rimettere in piedi un settore economico messo in ginocchio dalla crisi e sfregiato dalle inchieste della magistratura.
Inizia così l'articolo Appalti, codice semplificato e più poteri a Cantone di Giuseppe Latour e Mauro Salerno, con un’analisi di Giorgio Santilli pubblicato sul sito del Sole 24 Ore.
Qui il testo del D.Lgs. 50/2016 contenente il nuovo Codice.
Qui il testo del D.Lgs. 50/2016 contenente il nuovo Codice.
Sull'approvazione definitiva del nuovo Codice degli appalti avvenuta venerdì in Consiglio dei Ministri si vedano i precedenti post:
Sui lavori preparatori al nuovo Codice degli appalti si vedano su questo blog i precedenti post:
- Il Consiglio di Stato ha reso il parere sullo schema di Codice dei contratti pubblici;
- Il Governo approva il Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni: il testo ufficiale approvato dal Consiglio dei Ministri;
- La relazione illustrativa del nuovo codice degli appalti e delle concessioni;
- Schede di lettura del nuovo Codice degli appalti a cura del Servizio Studi della Camera;
- Dossier del Servizio Studi della Camera con la sintesi del contenuto del Nuovo Codice dei contratti pubblici;
- Nuovo Codice degli Appalti: il dossier del Servizio Bilancio del Senato;
- Codice Appalti - ANCI, bene nuovo impianto ma servono correttivi;
- Atti e ripresa video del seminario Ance “Il Codice dei lavori pubblici: un nuovo inizio”;
- La nuova disciplina dei contratti pubblici tra esigenze di semplificazione, rilancio dell’economia e contrasto alla corruzione.
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