In un precedente post abbiamo dato notizia che il Consiglio dei ministri, ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo di attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori speciali dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché sul riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Il testo è stato trasmesso al Consiglio di Stato per il prescritto parere.
Qui il link ad una sintesi dei punti principali del parere del Consiglio di Stato sullo schema di Codice dei contratti pubblici.
Sul nuovo Codice degli appalti si vedano su questo blog i precedenti post:
- Il Governo approva il Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni: il testo ufficiale approvato dal Consiglio dei Ministri;
- La relazione illustrativa del nuovo codice degli appalti e delle concessioni;
- Schede di lettura del nuovo Codice degli appalti a cura del Servizio Studi della Camera;
- Dossier del Servizio Studi della Camera con la sintesi del contenuto del Nuovo Codice dei contratti pubblici;
- Codice Appalti - ANCI, bene nuovo impianto ma servono correttivi;
- Atti e ripresa video del seminario Ance “Il Codice dei lavori pubblici: un nuovo inizio”;
- La nuova disciplina dei contratti pubblici tra esigenze di semplificazione, rilancio dell’economia e contrasto alla corruzione.
Una donna sposata da anni, e che non poteva avere bambini, mi confidò un giorno: “Io mi sento come una di quelle mele avvizzite che muoiono sull’albero e cadono senza che nessuno le abbia colte”. Molte volte poi, ho ritrovato la stessa malinconia negli occhi di donne senza figli: quasi un senso di colpa, di vergogna, di inferiorità. Ma non è giusto né ragionevole . Ciascuno, vivendo, assolve ad una missione, piccolissima oppure no, non ha importanza. C’è chi nasce per essere mamma e chi per non esserlo. Ma non è detto che il destino di una madre sia più alto di quello di una donna che, senza avere figli, dona alla vita, alle persone care, a tutti, i suoi affetti, il lavoro, gli entusiasmi, le speranze. La storia del mondo è gremita di donne che non sono state madri, ma che hanno distribuito, come e più che le madri, tesori di intelligenza, di amore, di sacrificio. Una folla immensa di nubili, di mogli sterili, di donne comunque impedite alla maternità, corre lungo i secoli; è una folla operosa e feconda, guai se dovesse mancare. Il mondo perderebbe all’improvviso quella forza prepotente che è , sotto infinite manifestazioni, l’amore della donna. Madre pure no.
RispondiEliminaVittorio Buttafava