Dal Ministro Madia abbiamo ascoltato tutto ed il contrario di tutto sui Segretari comunali e, più in generale, sulla riforma della Dirigenza pubblica.
Non poteva, quindi il Ministro esimersi dall'intervenire ieri in Senato sulla vicenda Segretari comunali, anche se aveva deciso il Ministro di "intervenire poco" (scelta migliore sarebbe stata quella "di non intervenire").
Ecco le dichiarazioni, cui seguono alcuni miei interrogativi.
Signor Presidente, dopo un lungo, attento e anche fruttuoso dibattito in Commissione, in questa Assemblea, a parte la replica che c'è stata dopo la discussione generale, ho deciso di intervenire poco.
Tuttavia, credo che su questo tema - stiamo parlando di legalità - una nota di chiarezza sia necessaria, perché questo è il Governo che, quasi subito dopo il suo insediamento, con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, ha dato all'Autorità nazionale anticorruzione dei poteri, delle possibilità che lo stesso presidente Cantone ha definito come una rivoluzione epocale.
Ha dato all'Autorità nazionale anticorruzione la possibilità di commissariare, in tutto o in parte, le imprese nel momento in cui avesse avuto delle notizie che facessero pensare che, appunto per prevenire la legalità, andassero commissariate.
Quindi, credo che da questo stesso Governo servano parole di chiarezza sul fatto che un conto è parlare della figura del segretario comunale e altro conto, invece, è parlare della funzione che attualmente svolgono i segretari comunali: funzioni di tutela della legalità, che però, eliminando la figura del segretario comunale, non stiamo eliminando, anzi.
Vorrei rispondere al senatore Crimi. Attualmente i segretari comunali vengono direttamente nominati dal sindaco. A regime, con la riforma che stiamo proponendo, investendo su una dirigenza di ruolo autonoma e indipendente dalla politica, colui che eserciterà le funzioni di legalità non sarà più nominato direttamente dal sindaco. Quindi, credo davvero che questo emendamento, frutto di un'attenta e scrupolosa discussione in Commissione, sia un passo avanti per la legalità perché, non soltanto non elimina le funzioni di legalità, ma le attribuisce a chi non viene nominato direttamente dalla politica.
Domande che nascono spontanee:
- ma il Ministro stava scherzando?
- i sindaci sono a conoscenza che la riforma consiste nel togliere loro la possibilità di nomina del proprio collaboratore principale, da scegliere in un Albo di soggetti qualificati, selezionati e formati per fare ciò?
- Chi procederà alla scelta del Segretario/Dirigente apicale da inviare in un Comune? Dalle parole del Ministro sicuramente non sarà un politico, quindi una struttura tecnica (la Commissione che gestisce il ruolo?);
- I sindaci hanno compreso che, se è vero quello che dice il Ministro, arriverà da una struttura statale NON POLITICA un dirigente apicale che potrebbe non essere entrato mai in un comune?
AIUTO, poveri comuni!
Si veda anche il successivo post di chiarimento L'abolizione dei Segretari comunali: un attacco al cuore della Repubblica
Sulle dichiarazioni precedenti del Ministro in argomento è possibile leggere:
- Madia in Aula: non stiamo cancellando i Segretari, ma vogliamo attribuire queste funzioni ad un dirigente di ruolo autonomo dalla politica;
- Madia: il dirigente deve essere in grado eventualmente di sottrarsi all'attuazione dell'indirizzo politico;
- Lettera della Madia al Foglio: dirigenza pubblica di ruolo (e di qualità) per arginare la corruzione!
- La Madia sulla riforma della PA: spoils system della dirigenza pubblica contro la corruzione!
Nessun commento:
Posta un commento