Pubblicato sulla rivista on line forumcostituzionale uno studio di Stefania Leone dal titolo Sulla conformazione delle Giunte degli Enti locali al canone delle pari opportunità: alcune riflessioni alla luce delle innovazioni legislative e della giurisprudenza più recente.
Questo l'inizio dell'articolo:
Con il proposito di incrementare gli sforzi necessari a conseguire un tendenziale riequilibrio tra i sessi nelle Istituzioni politiche più a contatto coi cittadini - ove la partecipazione femminile si è sempre attestata a livelli particolarmente bassi -, il Parlamento è negli ultimi tempi intervenuto a più riprese.
Anzitutto con la legge n. 215 del 2012, che, agendo su molteplici fronti, ha sia introdotto, giusta la competenza statale fissata all’art. 122 Cost., un principio teso a modellare secondo il criterio delle pari opportunità le legislazioni elettorali regionali, sia stabilito nuove regole nell’ambito del procedimento di elezione dei Consigli comunali; nonché inciso sulle modalità di costituzione delle Giunte dei medesimi Enti.
Più di recente, l’art. 51 Cost. ha trovato spazi di attuazione anche nella disciplina sulle Città metropolitane e di riordino delle Province (legge n. 56 del 2014), essendo in essa presenti precetti che vincolano i partiti nella predisposizione delle liste dei candidati alla carica di consigliere metropolitano e di consigliere provinciale. Ma nel testo è altresì rintracciabile una norma “intrusa”, estranea all’oggetto della legge, che dispone nuovamente in ordine alla rappresentanza tra i sessi negli organi di Giunta comunali (art. 1, comma 137).
Le notazioni che seguono si riferiscono proprio a quest’ultimo ambito di disciplina, e dunque a quelle misure approntate per ridurre il gap di genere negli organi esecutivi degli Enti locali.
Qui il link all'articolo integrale di Leone dal titolo Sulla conformazione delle Giunte degli Enti locali al canone delle pari opportunità: alcune riflessioni alla luce delle innovazioni legislative e della giurisprudenza più recente.
Si veda anche il successivo post La percentuale di "quote rosa" nelle Giunte comunali dopo la legge Delrio è inderogabile (Cons. Stato sent. n. 4626 del 5/10/2015).
Si veda anche il successivo post La percentuale di "quote rosa" nelle Giunte comunali dopo la legge Delrio è inderogabile (Cons. Stato sent. n. 4626 del 5/10/2015).
Su questo blog in tema di pari opportunità si vedano i precedenti post:
- Note sulla parità di genere nelle giunte comunali alla luce della legge n. 56/2014;
- Ancora sulla parità di genere nelle giunte comunali;
- Quote di genere nella formazione delle liste dei candidati nelle elezioni comunali: cambia l'interpretazione ministeriale;
- La partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale;
- La percentuale di "quote rosa" nelle Giunte comunali prevista dalla legge Delrio ha valore cogente e precettivo (TAR Calabria sent. n. 1, 2, 3 e 4 del 2015);
- Quote rosa in Giunta comunale: 1.182 comuni non rispettano la legge Delrio.
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