La collega Maria Concetta Giardina segnala l'articolo pubblicato sul sito la Gazzetta del Sud in cui il Presidente Cantone ha riconosciuto l'importanza della figura del Segretario comunale nell'ambito della lotta alla corruzione.
Questo il contenuto dell'articolo
“Se io fossi un sindaco, non potrei prescindere dalla collaborazione di un segretario comunale, al quale chiedere l’esercizio di un controllo collaborativo”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), incontrando i sindaci del distretto sud-est Sicilia, a Catania.
Per l’ex magistrato bisogna valorizzare la parte migliore delle pubbliche amministrazioni e attivare meccanismi di prevenzione dall'interno, perché la lotta alla corruzione deve partire soprattutto dal basso, dagli enti locali, quelli a più diretto contatto con i cittadini e i loro bisogni e richieste, lì si annida la maggiore quantità di corruzione.
Nella lotta all’anticorruzione, Cantone chiede la vicinanza dei segretari generali, più competenti ed indipendenti rispetto ai manager, direttori generali, che vorrebbero i comuni del nord Italia.
Il segretario comunale "sa bene dove si annidano i rischi di corruzione" e Cantone ha sottolineato che occorre che i segretari siano vicini alle amministrazioni e facciano rete per la prevenzione della corruzione anche fornendo loro consulenza e supporto.
Prima di Cantone era intervenuta Antonella Liotta, segretario generale del Comune di Catania, che ha parlato del Piano anticorruzione del Comune di Catania, soffermandosi sulla sezione "Amministrazione trasparente" oggi pienamente funzionante ed operativa.
La segretario generale ha esposto le linee guida per l’implementazione dell’attività di prevenzione della corruzione e per la trasparenza per il prossimo triennio.
La risorsa fondamentale, secondo la Liotta, è la forte legittimazione politica che il sindaco, Enzo Bianco, concede al segretario comunale quale responsabile dell’anticorruzione ed il forte investimento che il primo cittadino fa quotidianamente sul tema della legalità.
A margine del suo intervento ha consegnato a Cantone, una lettera dell’Associazione professionale dei segretari degli enti locali.
“Lascia stupiti il fatto che, a fronte dei pur numerosi dissensi espressi in merito da molti amministratori locali nell'ambito della consultazione avviata dal Governo nell'aprile scorso in ordine – scrive Evelina Riva, presidente dell’associazione nella lettera a Cantone – l’eliminazione della figura sia stata confermata nel ddl n. 1557; e quel che è grave, senza che mai sia stato spiegato il perché.”
Per l’Associazione professionale, l'abolizione della figura del Segretario Comunale, specie alla luce delle esigenze di tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, rappresenta un pericoloso vulnus al buon andamento delle amministrazioni locali. Il Segretario Comunale, infatti, grazie alle modalità di accesso e di progressione in carriera ed alla peculiare competenza professionale di carattere generalista, rappresenta un importante presidio di legalità all'interno degli enti, il cui personale è spesso composto da dipendenti selezionati con procedure poco rigorose, con forte radicamento nel territorio e, pertanto, con un maggiore indice di permeabilità rispetto a fenomeni di illegalità e di corruzione.
In argomento si vedano anche i precedenti post Cantone in Sicilia parla (bene) dei segretari comunali e Cantone: rafforzare il ruolo di vigilanza collaborativa del Segretario comunale. I Sindaci facciano sentire la loro voce contraria all'abolizione.
Nessun commento:
Posta un commento