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venerdì 13 maggio 2016

L’aggiudicazione nel nuovo codice dei contratti pubblici: dalla doppia fase alla doppia faccia

Pubblicato dalla rivista on line contabilita-pubblica.it un articolo del Prof. Pelino Santoro, Presidente on. della Corte dei conti, dal titolo L’aggiudicazione nel nuovo codice dei contratti pubblici: dalla doppia fase alla doppia faccia.
Questa la premessa.
Il primo codice dei contratti pubblici approvato con D.Lgs n. 163/2006, aveva deluso le attese degli operatori, soprattutto perché soffriva di iperregolamentazione normativa, che generava enormi difficoltà applicative ed interpretative che agivano in maniera opposta al principio di legalità, attenuando il senso di vincolatività delle norme e creando zone d’ombra e scappatoie elusive; il codice è stato additato come un esempio negativo in quanto è stato modificato ben 52 volte. 
La legge 28 gennaio 2016, n. 11 aveva delegato il Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE, con facoltà di adottare entro il 18 aprile 2016 un unico decreto legislativo che sostituisse il vigente codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture; tra i criteri di delega era posta in primo piano la ricognizione e riordino del quadro normativo vigente nelle materie degli appalti pubblici e delle concessioni, al fine di conseguire una significativa riduzione del complesso delle disposizioni legislative, amministrative e regolamentari ed un maggior livello di certezza del diritto e semplificazione dei procedimenti (art. 1, lett. d) e una significativa riduzione e certezza dei tempi relativi alle procedure di gara e alla realizzazione delle opere pubbliche (lett. e). Nella relazione di accompagno si dà atto che la normativa di settore attualmente vigente ha dato adito a un notevole contenzioso, senza ottenere, di converso, risultati evidenti in termini di efficacia ed efficienza delle procedure di affidamento, con conseguente danno per la finanza pubblica e per la qualità dei servizi offerti. 
Il varo del nuovo codice dei contratti e delle concessioni pubbliche, puntualmente adottato con D.lgs 18 aprile 2016 n. 50, e il parere reso sul relativo schema legislativo dal Consiglio di Stato offrono l’occasione di mettere in evidenza alcune questioni fondamentali riguardanti la funzionalità della ripartizione delle fasi delle procedure di affidamento e il rapporto di contiguità/esclusione tra la disciplina codicistica e quella che fa capo alla sistema di contabilità pubblica.

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