In un precedente post abbiamo dato notizia che il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124.
Il Consiglio di Stato nell'adunanza della Commissione Speciale del 15 marzo ha reso il prescritto parere sullo schema di D.lgs.
Qui il link a Cons. St., comm. spec., parere 30 marzo 2016, n. 839.
Gli uomini, secondo la morale, coltivano sette vizi capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola e lussuria. Sono la fiera delle nostre debolezze. Ma c’è una colpa che le riassume tutte: l’ipocrisia. E’ questo il vero grande spaventoso irrimediabile vizio del secolo. Chi è ipocrita? L’uomo che si finge umile e superbo, di buon animo ed è invidioso, paziente ed è gonfio di collera repressa, generoso ed è avaro, sobrio ed è avido, casto ed è lussuriososo. Tutti i vizi, anche i più meschini, vivono in lui. Ma ad essi si aggiunge la malizia, cioè l’arte di nasconderli, di camuffarli con gli abiti della virtù. L’ipocrita è un vizioso che conosce le proprie colpe, ma che, invece di combatterle, si preoccupa di non mostrarle agli altri. Non gli importa di migliorarsi; gli importa che gli altri non lo vedano com’è. Così, mentre è sempre possibile che un vizioso si ravveda, è impossibile che un ipocrita perda la sua maschera virtuosa. L’ama troppo. Vittorio Buttafava
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