Il dipendente pubblico che modifica il software del computer della Pubblica amministrazione per usare internet a scopi personali risponde sia del danno patrimoniale per retribuzione ingiustificata sia del danno da disservizio poiché mette in pericolo il sistema informatico dell'ente e lo costringe a bloccare l'attività pubblica per ripristinare la postazione con aggravio di tempo e costi.
Inizia così l'articolo di Francesco Clemente dal titolo Doppia condanna per il dipendente pubblico che usa il computer dell'ufficio per scopi personali pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
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