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giovedì 12 marzo 2015

L'emendamento Saggese "corretto" supera lo scoglio della Commissione Bilancio

Come scritto in precedenti post, la proposta in campo per "salvaguardare" i Segretari comunali dall'abolizione della figura, contenuta nel DDL 1577 di riorganizzazione della PA, è rappresentata dall'emendamento 10.504/5, presentato dalla Sen. Anglica Saggese (PD) ed altri Senatori di maggioranza.

La Commissione bilancio, che in una precedente seduta aveva, seppur non esprimendo votazioni al riguardo, paventato il parere contrario per il carattere oneroso dell'emendamento, nella seduta di ieri, per quanto riguarda il subemendamento 10.504/5, ha espresso parere contrario, limitatamente alla parte che sembra estendere la possibilità di nominare un direttore generale anche nei comuni con popolazione inferiore a centomila abitanti. Infatti, come si ricorderà l'emendamento Pagliari, al quale accedeva il subemendamento Saggese, inizialmente prevedeva la nomina del Direttore Generale senza fissare il limite di 100.000 abitanti. L'emendamento è stato riformulato, cosa di cui da conto la relazione della Ragioneria Generale dello Stato, limitando la possibilità di "mantenere" la figura del Direttore Generale limitatamente ai comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. 
Di conseguenza il subemendamento ha avuto parere positivo nei termini dell'emendamento, ossia limitatamente alla possibilità di limitare Direttori Generali esterni nei comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, mentre la funzione apicale deve essere garantita in tutti i comuni.
Qui il link al resoconto della seduta della Commissione bilancio del 11 marzo 2015.
AGGIORNAMENTO E PRECISAZIONE: la lettura contenuta nel presente post del verbale della Commissione è fatta dallo scrivente tenendo conto sia della parte dispositiva che della parte motivazionale. Per correttezza si segnala che altra interpretazione dei lavori della Commissione, nettamente più autorevole e maggioritaria, ritiene che la Commissione abbia espunto l'intera prima parte dell'emendamento, mentre avrebbe  lasciato in vita l'emendamento Saggese limitatamente alla parte seconda (per intenderci dalla parola "Conseguentemente..."). Secondo questa interpretazione sarebbe di fatto saltato l'impianto dell'emendamento Saggese.

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