Massima trasparenza, individuazione di efficaci meccanismi di prevenzione, percorsi di formazione nelle società per diffondere e rafforzare la cultura della legalità. A questi principi si ispirano la direttiva anticorruzione predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per le sue società controllate e partecipate e le linee guida elaborate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) per l’intero comparto delle società pubbliche, anche locali.
I due documenti saranno ora sottoposti a consultazione pubblica fino alla metà di aprile, prima di essere emanate e diventare operative. La direttiva e le linee guida sono state illustrate nel corso di un seminario di approfondimento che si è svolto al Mef, a cui hanno partecipato il Ministro Pier Carlo Padoan, il suo Capo di Gabinetto, Roberto Garofoli, il presidente dell’Anac, Raffele Cantone, e il Consigliere della Presidenza del Consiglio, Andrea Guerra. Ulteriori approfondimenti con il coinvolgimento della Consob sono in corso per adattare la disciplina alle società quotate o che emettano strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati.
La direttiva fornisce indicazioni precise e concrete alle società controllate, che dovranno individuare una figura responsabile della prevenzione della corruzione e focalizzare l’attenzione sulle attività più esposte a rischi (appalti, sovvenzioni, finanziamenti). Fondamentale sarà la predisposizione di meccanismi di rotazione degli incarichi o, in alternativa, di distinzione e ripartizione delle competenze che entrano in campo nella gestione o trattazione di una vicenda unitaria. Al dipendente che intende denunciare episodi caratterizzati da ‘opacità’ o rischio di vera e propria corruzione deve essere garantito l’anonimato e non dovranno essere conferiti incarichi a soggetti che si trovino in situazione di conflitto di interessi.
Nel suo intervento Padoan ha sottolineato come la lotta alla corruzione attraverso adeguate forme di prevenzione rivesta "un rilievo assoluto in questa fase storica ed economica. Tale direttiva – ha aggiunto – si inserisce in un quadro più ampio di strumenti, introdotti negli ultimi anni dal Ministero nelle società controllate, finalizzate a rafforzare i presidi di controllo e contrasto a fenomeni lesivi dell’interesse pubblico e della corretta gestione delle risorse".
Fonte: Legautonomie.
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