Il decreto legge n. 14/2017 (convertito con modificazioni dalla legge n. 48/2017) contiene diverse disposizioni in materia di sicurezza pubblica e di sicurezza urbana, al fine non solo di rafforzare i poteri del Sindaco in tale delicato settore, ma anche di attuare più efficaci forme di coordinamento tra Stato e autonomie regionali e locali nella gestione delle relative politiche integrate sul territorio. Tre, nel complesso, le principali linee di intervento di questo nuovo “pacchetto” sicurezza: a) la previsione, a distanza di più di quindici anni dalla riforma del Titolo V del 2001, di una prima serie di misure volte all’attuazione dell’art. 118, terzo comma, Cost.; b) la riforma dei poteri sindacali di ordinanza in materia di sicurezza e degrado urbani, attraverso una nuova definizione legislativa dei rispettivi ambiti di intervento; c) l’introduzione di nuove misure di prevenzione personale, di competenza del Sindaco e del Questore, volte a garantire la piena fruibilità di determinati luoghi pubblici.
Inizia così l'articolo Sicurezza urbana 2.0: luci e ombre del decreto Minniti di Tommaso F. Giupponi (in corso di pubblicazione in “Quaderni costituzionali”, 2017).
In argomento si veda il precedente post Sindaci in campo contro droga e alcol.
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