I comuni possono trasformare a tempo pieno i rapporti di lavoro dei propri dipendenti a part time, ma devono rispettare i i vincoli dettati dal legislatore per le nuove assunzioni, salvo che si tratti di ritorno a tempo pieno. Gli enti che non erano assoggettati al patto di stabilità possono utilizzare, per finanziare nuove assunzioni, le cessazioni degli anni precedenti. Non è necessario dare corso alle procedure di comunicazione di cd mobilità obbligatoria prima della proroga che superi la durata di un anno dei rapporti a tempo determinato. Il ritorno al comune di dipendenti da esso trasferiti alla Unione è da considerare come mobilità, quindi non assoggettato ai vincoli di spesa dettati per le nuove assunzioni. Sono queste alcune delle più recenti indicazioni fornite dalle sezioni regionali di controllo delle Corte dei Conti.
Inizia così l'articolo di Arturo Bianco dal titolo Le assunzioni a tempo indeterminato per la Corte dei Conti.
Nessun commento:
Posta un commento