La legge di stabilità 2016 contiene drastiche limitazioni alla contrattazione collettiva, tanto nazionale che decentrata integrativa. Per il rinnovo dei contratti nazionali del pubblico impiego viene dettata la soglia media di circa 5 euro mensili lordi come tetto degli aumenti; per il fondo per la contrattazione decentrata, o meglio per le risorse destinate al salario accessorio, si ripropongono con poche variazioni le previsioni dell’articolo 9, comma 2 bis, del D.L. n. 78/2010: viene stabilito il duplice vincolo che i fondi debbano restare nel tetto di quello del 2015 e che debbano essere ridotti in misura proporzionale alla diminuzione del personale, tenendo conto anche delle capacità assunzionali dell’amministrazione.
Non vi sono vincoli o rinvii agli effetti prodotti dalle progressioni orizzontali o economiche.
Inizia così l'articolo di Arturo Bianco dal titolo I vincoli alla contrattazione nella Legge di Stabilità 2016.
Qui il link all'articolo integrale.
Sulle norme contenute nella Legge di stabilità riguardanti il personale si vedano i precedenti post:
- Il regime delle assunzioni di personale degli enti locali a seguito delle novità introdotte dalla Legge di stabilità 2016;
- Le norme sul pubblico impiego e sulle amministrazioni pubbliche;
- Nuovi vincoli al turn over e tetto alla contrattazione;
- Pubblicato un nuovo numero gratuito di Personale News (1/2016): interessanti articoli sulla gestione del personale;
- Legge di stabilità: le principali questioni sui temi del personale;
- Linee di politiche per il personale. Le modifiche introdotte dalla legge di stabilità.
Vedi anche in argomento il precedente post Speciale Legge di stabilità 2016 (L. n. 208 del 28 dicembre 2015): gli approfondimenti sulle norme di interesse degli enti locali.
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