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giovedì 18 febbraio 2016

Differiti al 30 aprile per i comuni e al 31 luglio per città metropolitane e province i termini per approvare i bilanci di previsione

Rinviati al 30 aprile i bilanci di previsione dei Comuni e al 31 luglio quelli di Città metropolitane e Province. Il via libera definitivo al differimento è arrivato oggi dalla Conferenza Stato-Citta', riunitasi al Viminale. 


La Stato-Città di oggi (consulta i pareri discussi oggi) ha anche risolto il problema della natura del termine per l’approvazione dell’aggiornamento del Dup, fissato al 29 febbraio prossimo, chiarendo che trattasi di termine meramente ordinatorio. Sempre sul punto relativo al Dup, la delegazione dell’Anci, ha auspicato “un alleggerimento e una semplificazione degli adempimenti formali contenuti nel Documento di Programmazione che rischiano di essere replicati in altri allegati obbligatori al bilancio di previsione”, riscontrando una sostanziale condivisione da parte del Governo. 
Fonte: ANCI
In argomento si veda l'articolo del Sole24Ore Bilanci comunali al 30 aprile. Le province vanno al 31 luglio.


1 commento:

  1. Eccola qui la nostra vita: un pezzetto di tempo nell’eternità. La terra rotola nell’infinito da milioni di anni, e continuerà a rotolare per chissà quanti milioni ancora. D’un tratto siamo arrivati noi; e adesso, vivi, siamo un puntino nero che freme, grida e si spegne. Trent’anni o cinquanta o settanta; magari anche ottanta e perfino cento. Potremmo bruciarla in un minuto di ansia, tentando mille esperienze insieme, privandoci del sonno per non perdere tempo. Ma varrebbe la pena? Dopo tanto correre che cosa ci resterebbe? Forse sarebbe meglio appartarci in un angolo, soli, e naufragare nel tempo, lasciarlo scorrere come un grande fiume pigro; tanto prestissimo, dovrebbe pur finire. Ecco, questo è il dilemma: affannarsi o lasciarsi andare, restare svegli dormire, allungare le mani e occhi su tutto o rannicchiarsi immobili, indifferenti? La vita è un lampo. Che cosa fare? Aggredirla o ignorarla? Così, incerti, la spendiamo stupidamente, angustiati di tutto senza motivo. E alla fine ci domandiamo se l’abbiamo vissuta o no. Vittorio Buttafava

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