"Dalle bozze della Legge di stabilita’, rispetto all’obbligo di ricorrere alle Centrali uniche di committenza per gli acquisti, apprendiamo con soddisfazione della possibile estensione della soglia dei 40.000 euro anche per i Comuni con meno di 10.000 abitanti”. Lo affermano Massimo Castelli e Dimitri Tasso, rispettivamente coordinatori nazionali ANCI per i piccoli Comuni e per le Gestioni associate.
‘’L'ANCI, per scongiurare il rischio di ulteriori penalizzazioni e aumenti di costi dovuti al quadro normativo eccessivamente complesso che, in particolare nei piccoli Comuni, rischia di ingessare il sistema di acquisizione, aveva sostenuto con forza gia’ nel dl Enti locali l'emendamento di esenzione dall’obbligo di ricorrere alla Cuc fino ad un valore di 40.000 euro, per tutti i Comuni, anche quelli inferiori a 10.000 abitanti, per gli acquisti di beni, servizi e lavori. Auspichiamo quindi – proseguono i due esponenti dell’ANCI - una conferma definitiva anche nei testi ufficiali della Legge di stabilita’ di questa positiva novita’ che interessa ben 6814 comuni’’.
‘’Tale norma tuttavia, in assenza di una proroga del termine di entrata in vigore attuale (dal 1° novembre 2015 al gennaio 2016) per l’obbligo di centralizzazione degli acquisti, determinerebbe uno ‘sfasamento’ temporale di due mesi, colmabile solo con apposita disposizione urgente di slittamento del suddetto termine, come gia’ richiesto da ANCI”, concludono Castelli e Tasso.
Fonte: ANCI (20.10.2015).
Nel testo del DDL ufficialmente presentato in Senato, all'art. 23, comma 7, risulta confermata la misura.
Per i problemi di coordinamento della proposta, con l'imminente scadenza del termine del 1 novembre si veda il precedente post Centrali Uniche di committenza: tra interventi regolatori dell'ANAC e richieste di proroga ANCI, con i post ivi richiamati.
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