Pubblicata la nota di approfondimento Anci-Ifel relativa all’istituto del c.d. “baratto amministrativo”, con alcune importanti integrazioni e modificazioni apportate a seguito delle segnalazioni e dei suggerimenti pervenuti in particolare da enti che hanno avviato la sua applicazione.
In particolare, alcuni passaggi della prima versione, pubblicata nei giorni scorsi e ripresi con enfasi dalla stampa specializzata, sono apparsi eccessivamente restrittivi rispetto a scelte dei Comuni, del tutto legittime, che puntano a coniugare gli aspetti “di servizio” normati con l’articolo 24 del DL 133/2014 con principi ed obiettivi diversi e parimenti meritevoli in materia di solidarietà sociale e abbattimento di motivi di contenzioso.
Nella prassi e nella dottrina relative alla gestione delle entrate locali, anche di natura tributaria, tali obiettivi hanno assunto piena cittadinanza e sono entrati a far parte dei principi ispiratori di una corretta ed equa politica fiscale locale. Riteniamo pertanto doveroso rettificare la nota già pubblicata, soprattutto per la parte che tendeva ad escludere dagli interventi connessi al “baratto” la regolazione di debiti tributari pregressi, che diversi Comuni hanno attivato valendosi dell'autonomia che la legge riconosce agli enti locali.
Fonte: ANCI.
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