Le regole sul pubblico impiego si confermano fra le più «mobili» in questa prima fase di costruzione della legge di Stabilità, e anche nel testo arrivato al Quirinale sono molte le novità rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi. Due su tutte: è stato stralciato il «congelamento» della riforma Brunetta, per cui i 300 milioni messi sul piatto dei rinnovi contrattuali (più quelli che Regioni ed enti locali cercheranno di trovare nei loro bilanci) dovranno passare da una trattativa con tutti i crismi che, legge alla mano, dovrà risolvere il rebus della riduzione a quattro dei comparti pubblici e delle tre fasce di merito in cui articolare il personale per distribuire i premi di produttività. La seconda "evoluzione" del testo riguarda il turn over: viene confermata la regola generale del 25%, che permette alla Pa di dedicare a nuove assunzioni un quarto dei risparmi prodotti dalle uscite di quest'anno, ma il parametro sale all'80% (cioè alle percentuali già previste per l'anno prossimo dal decreto Madia del 2014) in Regioni ed enti locali per assorbire gli esuberi provinciali.
Inizia così l'articolo Per i dipendenti pubblici contratti «bloccati» fino all'attuazione della riforma Madia di G. Trovati pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
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