L'Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali deve purtroppo tornare ad occuparsi delle "singolari iniziative" del Sindaco di Lodi.
Già alla fine dello scorso anno, il Sindaco di Lodi, in alcune dichiarazioni alla stampa, aveva preannunciato l'inizio di una "vera e propria crociata" tendente al'eliminazione della figura del Segretario comunale. Tali dichiarazioni erano state riportate in un articolo di stampa dal titolo "Basta segretari comunali Lodi chiederà la cancellazione". A seguito di tale articolo l'U.N.C.S.P. aveva provveduto a diramare un comunicato, in data 8 novembre 2011, con il quale aveva ricordato a tutti qual'era la verità: "La verità è che il Sindaco il ruolo del Segretario lo vuole, ma vuole averne uno che non ha vinto il relativo concorso. Vuole dare, e anzi ha già dato, il ruolo di Segretario a uno che Segretario non è. Quindi, caro Sindaco, diciamole chiare le cose: non è che non serve il Segretario, semplicemente Lei vuole sceglierselo senza regole, senza concorsi, come Le pare e piace".
Il 25 marzo 2014 il Consiglio comunale di Lodi ha approvato un ordine del giorno che “… impegna il sindaco e la giunta a promuovere ulteriori iniziative di approfondimento … al fine di verificare la possibilità di interventi normativi … che contemplino la riforma del ruolo del segretario generale, riconoscendone l’assimilazione a quella di un dipendente con inquadramento dirigenziale da individuare tra quelli già in servizio presso gli enti, allo scopo di favorire una migliore organizzazione dell’attività amministrativa e significativi risparmi di spesa …”. Ovviamente questa deliberazione è stata oggetto di attenzione della stampa, basta leggere l'articolo apparso sul sito "Il giorno" dal titolo "Il Broletto cancella il segretario comunale e nomina un "controllore della legalità"-
Anche a questa iniziativa ha risposto l'U.N.S.C.P. che con una nota inviata al Ministero dell'Interno ed all'ANCI, a firma del Segretario Nazionale Alfredo Ricciardi, con la quale si chiede "al sig. Ministro dell’Interno ed al sig. Presidente dell’ANCI di preservare un sistema che è posto da sempre a presidio del buon funzionamento degli enti da prospettive dequalificanti e involutive, e di promuoverne semmai una ulteriore valorizzazione, sempre più basata su criteri di merito e professionalità, al fine di rafforzare ulteriormente le competenze e l’autorevolezza dell’alta dirigenza locale".
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