Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano meno di dieci giorni alla scadenza del 18 febbraio, data ultima entro la quale - in base alla delega votata nel 2015 - deve essere approvato il nuovo testo unico sul pubblico impiego. Per oggi era previsto un incontro a livello tecnico tra governo e sindacati, che però è stato rinviato. Se ne dovrebbe riparlare lunedì, ma a questo punto arriva - in particolare da Cgil e Uil - la richiesta di una convocazione formale, per fare chiarezza sui punti controversi. Le confederazioni vogliono che sia rispettata l'intesa politica raggiunta lo scorso 30 novembre, proprio alla vigilia del referendum costituzionale che poi portò alle dimissioni del governo Renzi. Un'intesa che toccava le regole ma anche l'effettiva distribuzione delle risorse finanziarie necessarie per gli aumenti contrattuali: queste risorse sono concentrate in un fondo che comprende anche altre voci come gli 80 euro per le forze dell'ordine.
Inizia così l'articolo pubblicato sul Messaggero di oggi dal titolo Nuovo testo unico sul pubblico impiego, è battaglia su regole e mobilità. Tempi stretti: dieci giorni per l'ok
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