«Il primo motore di un vero cambiamento nella cultura dei dipendenti pubblici sono i dirigenti. Hanno grandi responsabilità nel favorire la diffusione dei furbi ma dovrebbero avere anche maggiori poteri di rimuovere, spostare, punire i dipendenti che non lavorano. Il secondo motore di un vero cambiamento, però, è il sistema di reclutamento dei dipendenti della macchina pubblica. In molti casi i dirigenti sono costretti ad avere alle loro dipendenze persone raccomandate che si comportano da raccomandate e quindi , per esempio, si rifiutano di fare i turni di notte o durante i giorni di festa. Oppure ricorrono ad ogni altro strumento pur di non lavorare quando dovrebbero».
E' questo un passaggio dell'articolo pubblicato oggi su La Stampa dal titolo Controlli mirati per i dipendenti pubblici assenti dal lavoro. Il sociologo: “Non sarà una legge a risolvere il problema. Le verifiche devono farle i dirigenti”.
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