Si è in attesa della pubblicazione del resoconto ufficiale dei lavori della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ma il parere approvato definitivamente ieri dalla Commissione in merito allo schema di Decreto di riforma della dirigenza pubblica dovrebbe essere leggermente diverso da quello proposto inizialmente (pubblicato in questo precedente post).
Il parere è sostanzialmente conforme a quello presentato nel pomeriggio di ieri in Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Aumentano sia le condizioni che le osservazioni.
Per quel che interessa, in particolare la figura del dirigente apicale, viene inserita, rispetto al testo iniziale, la seguente osservazione, tesa a introdurre la preselezione ad opera della Commissione che gestirà i ruoli:
s) in considerazione delle peculiarità dell’incarico di dirigente apicale negli enti locali che presenta aspetti riconducibili tanto ad incarico di livello dirigenziale generale quanto ad incarico di vertice, si valuti l’applicabilità, in tutto o in parte, alla nomina del dirigente apicale negli enti locali della disciplina della pre-selezione (di cui all’art. 19-ter) da parte della Commissione per la dirigenza locale, tenendo conto delle differenti dimensioni degli enti e della presenza o meno in essi di altri uffici dirigenziali e della loro eventuale articolazione in incarichi ordinari e generali, nonché eventualmente differenziando fra disciplina applicabile durante la fase transitoria di cui all’art. 10, comma 6, dello schema di decreto e disciplina applicabile a regime
(si veda in proposito la richiesta avanzata in audizione dall'Unscp, riportata nel seguente post L'UNSCP sulla riforma della dirigenza (5): la nomina del Dirigente Apicale. La necessità di introdurre la preselezione).
Sempre per quanto riguarda il dirigente apicale confermate le seguenti condizioni:
21) prevedere una disciplina afferente i requisiti professionali necessari per gli incarichi di dirigente apicale negli enti locali, anche correlata alle diverse dimensioni demografiche nonché alla complessità organizzativa degli enti medesimi e che tenga conto delle competenze e del ruolo ricoperto (responsabile dell’attuazione del programma, direzione e valutazione del personale, coordinamento amministrativo e controllo della legalità);
(si veda in proposito la richiesta avanzata in audizione dall'Unscp, riportata nel seguente post L'UNSCP sulla riforma della dirigenza (4):I requisiti professionali per il Dirigente Apicale. L’assenza nello schema di Decreto di previsioni specifiche e la necessità di introdurli);
22) risolvere la contraddizione tra la previsione dell’articolo 9 dello schema di decreto legislativo, che reca l’obbligo per gli enti locali di dotarsi di un dirigente apicale, e quella dell’articolo 10, comma 2, che prevede che i segretari comunali e provinciali di cui alle fasce A e B, siano assunti dalle amministrazioni che conferiscono loro incarichi dirigenziali nei limiti delle dotazioni organiche, chiarendo in particolare che le nuove figure apicali sostituiranno quelle dei segretari comunali e provinciali - attualmente a carico degli enti locali e non previsti nelle relative piante organiche - nell’ambito delle risorse che deriveranno dalla prevista soppressione dell’albo dei segretari comunali e provinciali;
(si veda in proposito la richiesta avanzata in audizione dall'Unscp, riportata nel seguente post L'UNSCP sulla riforma della dirigenza (9):osservazione sull’inserimento dei Segretari nelle dotazioni organiche degli Enti Locali);
24) istituire un apposito Fondo perequativo che, nel nuovo sistema delineato dalla riforma, consenta ai comuni di non doversi gravare dei costi connessi ai dirigenti privi di incarico, inclusi i dirigenti apicali, soprattutto alla luce delle stringenti previsioni normative in materia di equilibrio di bilancio e di facoltà assunzionali, anche tenendo conto delle risorse attualmente destinate alla gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, di cui è disposta la soppressione all’articolo 10;
(si veda in proposito la richiesta avanzata in audizione dall'Unscp, riportata nel seguente post L'UNSCP sulla riforma della dirigenza (8): l’ancoraggio del Dirigente Apicale (e di tutta la dirigenza) ad un sistema istituzionale nazionale, la disciplina del diritto all’incarico e il nodo dello spoils system).
In proposito si veda anche la seguente osservazione:
t) valutare l’opportunità di prevedere un’apposita sezione professionale dei dirigenti apicali, nell’ambito del ruolo della dirigenza degli enti locali, alla luce della obbligatorietà di questa nuova figura e del profilo professionale richiesto.
Qui il link al parere approvato dalla Commissione parlamentare Affari Costituzionali della Camera dei Deputati (bozza provvisoria).
In argomento si veda il successivo post I testi ufficiali dei pareri approvati dalle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato sulla riforma della dirigenza pubblica.
In argomento si veda il successivo post I testi ufficiali dei pareri approvati dalle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato sulla riforma della dirigenza pubblica.
Nessun commento:
Posta un commento