Conferma delle materie che sono oggetto di contrattazione collettiva decentrata integrativa, ritocchi alle relative procedure, superamento del divieto esplicito agli amministratori locali di fare parte della delegazione trattante di parte pubblica: sono queste le principali disposizioni dettate dalla ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali in tema di contrattazione, oltre al significativo ampliamento della possibilità di fare ricorso ai contratti collettivi decentrati integrativi su base territoriale. Non siamo in presenza di stravolgimenti rispetto alle regole dettate dai contratti in vigore, ma sicuramente le novità sono molto nette rispetto alle previsioni dettate dal D.Lgs. n. 150/2009, cd legge Brunetta. Si evidenzia che, per potere approdare a questo esito, è stato necessario che con il D.Lgs. n. 75/2017, di attuazione della delega conferita dalla legge n. 124/2015, cd riforma Madia, il legislatore ampliasse nuovamente gli spazi riservati alla contrattazione.
Inizia così l'articolo di Arturo Bianco dal titolo Ipotesi contratto: la contrattazione decentrata.
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