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martedì 20 marzo 2018

Contratto funzioni locali: Principe, la P.A. strumento per crescita e innovazione

Ripensare gli strumenti di gestione dei rapporti di lavoro “al fine di favorire il sempre maggiore orientamento delle amministrazioni alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini”. La Pubblica Amministrazione locale scommette sull’efficienza e la formazione attraverso la valorizzazione del patrimonio professionale presente negli enti. L'utilizzo di nuove tecnologie e innovazioni comporta una migliore operatività dei servizi in termini di qualità ed efficienza. È quanto emerge dal nuovo impianto contrattuale per il triennio 2016-2018 a favore dei dipendenti del comparto "Funzioni locali", che è stato presentato nel corso del seminario del 20 marzo, promosso da Anci e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di presentazione del “nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro 2016-2018”.
Marina Principe, segretario generale della Conferenza delle Regioni e direttore del Cinsedo (Centro interregionale studi e documentazione) ha spiegato che “si tratta del terzo contratto, in ordine di tempo, dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale.
Per il mondo delle Regioni e dei Comuni è un momento molto importante. Importante perché segna una nuova fase nella contrattazione collettiva che finalmente riprende la sua spinta, se vogliamo anche innovatrice, dopo anni in cui l’unico leitmotiv è stato il contenimento della spesa di personale, i limiti e il blocco delle dinamiche retributive”.
Principe sottolinea come l’ordinamento del lavoro pubblico abbia subito una fase di profonda trasformazione, sottolineando anche i processi riformatori, a partire dalla Legge n. 56/2014, “che ha trasformato gli assetti territoriali con una modifica, anche, del sistema delle competenze. Una spinta innovatrice che occuperà il prossimo Governo anche per l’attuazione delle recenti intese raggiunte con le Regioni Emilia-Romagna Veneto e Lombardia sull’articolo 116 della Costituzione, il federalismo a geometria variabile”.
Si chiede alla Pubblica Amministrazione di essere “sempre più efficiente e semplice, tale da non rappresentare un costo improduttivo per il sistema socio-economico del Paese, bensì uno strumento che favorisca la crescita e l'innovazione. E proprio su questi temi – evidenzia Principe - sta lavorando in questi giorni la Conferenza delle Regioni: è in via di definizione un documento complessivo da presentare al prossimo Governo relativo ad un “Patto per la crescita”.
È evidente come si sia ristretto “lo spazio per le Regioni – aggiunge Principe - di determinazione di aspetti del trattamento giuridico ed economico del proprio personale tramite la legislazione, come peraltro risulta ormai da una costante giurisprudenza della Corte Costituzionale.  L’elemento portante di questa fase, che spero orienterà anche i nostri lavori, nei prossimi mesi, è stata la ripresa di una forte collaborazione tra Regioni e Comuni, tra Anci e Conferenza delle Regioni. Una collaborazione che ci aveva già visto insieme nella fase attuativa della Legge Madia e che ha permesso dei buoni risultati anche in questa prima opera di revisione contrattuale. Una collaborazione sulla quale dobbiamo investire anche per il futuro. E già si sta pensando ai prossimi 3 appuntamenti - uno al nord, uno al centro e un altro al sud - di ulteriore approfondimento, una volta sottoscritto definitivamente il nuovo contratto”.
Principe ha quindi dedicato questa giornata seminariale all'ex segretario generale della Conferenza delle Regioni, Marcello Mochi Onori.
Per la Conferenza delle Regioni  è intervenuta anche Alessia Grillo, della Direzione Affari istituzionali e Politiche del personale della Conferenza delle Regioni, che ha partecipato direttamente al tavolo della trattiva contrattuale e alla definizione del nuovo contratto. Grillo ha spiegato come il nuovo contratto riconosca "aumenti economici, pari a circa 85 Euro medi e prevede altresì, per il 2018, un elemento perequativo della retribuzione con valori più elevati per le categorie e posizioni economiche collocate nelle fasce più basse della scala parametrale. Dalla fine del 2018, con decorrenza dal 2019, è previsto, infine, un incremento dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa".
Si spiega che nel contratto si interviene anche sulle relazioni sindacali e su diversi aspetti normativi come ad esempio su assenze, permessi e congedi, orario di lavoro, ferie, codici disciplinari e rapporti di lavoro flessibile.
Sono state ampliate le tutele riconosciute in caso di malattie gravi che richiedono terapie salvavita. Sono riviste e aggiornate le materie attribuite alla contrattazione integrativa, con l’obiettivo di chiarirne il contenuto e la portata. Sono aggiornate le tipologie di lavoro flessibile con particolare riguardo ai contratti di lavoro a tempo determinato. Così sono state estese ai dipendenti con contratto a termine alcune tutele.
Sono previste anche nuove regole per le cosiddette posizioni organizzative. Inoltre il nuovo Contratto cancella le alte professionalità e prevede solo due invece che le tre tipologie di posizioni organizzative: quelle per la direzione di unità organizzative e quelle per attività di elevata competenza specialistica.
Infine, fra le disposizioni di maggior rilevanza sul trattamento economico accessorio, il contratto presenta nuove modalità di costituzione ed utilizzo dei fondi destinati alla contrattazione decentrata.
Poi si è svolta una tavola rotonda, sempre sul tema nuovo contratto funzioni locali, a cui hanno partecipato Renzo Alessi, Direttore amministrativo C.R.O. regione Friuli Venezia Giulia ed esperto Comitato di Settore Regioni-Sanità; Alessandro Bacci, Direttore Generale Regione Lazio ed esperto Comitato di Settore Regioni-Sanità; Mariagrazia Bonzagni, Direttore del Personale del Comune di Bologna ed esperta ANCI; Annarita Settesoldi, Direttore Risorse Umane Comune di Firenze ed esperta ANCi; Valerio Iossa, Direttore del Personale del Comune di Milano ed esperto ANCI; Enrico Piva, Dirigente Sviluppo delle Risorse Umane dell’Unione Terre d’Argine (MO) ed esperto Comitato di Settore Autonomie Locali.
Fonte: Regioni.it

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