Gli ingredienti centrali della riforma del pubblico impiego, approvata ieri dal Consiglio dei ministri, sono il superamento degli “organici” attuali, sostituiti da una programmazione che potrà differenziare i vincoli di turn over anche all'interno dei singoli settori della Pa, con l’intenzione di “premiare” gli enti in base alle attività svolte e quindi al bisogno di personale per garantirle. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare e a valutare la performance con riferimento all'amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti o gruppi di dipendenti. Gli organismi indipendenti di valutazione dovranno verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati durante il periodo di riferimento e segnalare eventuali necessità di interventi correttivi. Viene riconosciuto, per la prima volta, un ruolo attivo dei cittadini ai fini della valutazione della performance organizzativa.
Inizia così l'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 24 febbraio 2017 dal titolo Pubblico impiego e valutazione dipendenti. Contratti, precari, premi, fondi decentrati, disciplinari: la riforma voce per voce.
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