Addio alle battaglie di carta bollata e alle contestazioni sul calendario delle notifiche o sui passaggi procedurali: per difendersi dalle sanzioni disciplinari, licenziamenti compresi, bisognerà parlare del merito. Questo, almeno, è l'obiettivo ambizioso del nuovo codice disciplinare dei dipendenti pubblici scritto nel decreto legislativo della riforma Madia che giovedì ha ottenuto il primo via libera in consiglio dei ministri. Questa mossa, che si affianca all'accelerazione sui tempi delle procedure e al rafforzamento delle responsabilità dei dirigenti, è stata finora la meno fortunata sul piano mediatico, ma potrebbe rivelarsi la più efficace all'atto pratico. Vediamo perché.
Inizia così l'articolo di Gianni Trovati dal titolo Con la riforma sanzioni disciplinari «blindate» pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
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