Il governo si prepara a dire addio alla maxi riforma del pubblico impiego. Palazzo Chigi e il ministero della Funzione pubblica avrebbero deciso di rinunciare al Testo unico sul lavoro statale al quale da mesi stavano lavorando i tecnici di Palazzo Vidoni. Un provvedimento che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto riscrivere e sistemare tutte le regole che reggono il pubblico impiego, dalle assunzioni ai licenziamenti, dalla mobilità agli scatti di anzianità. La decisione sarebbe una presa d'atto che la fase politica è cambiata, e la spinta propulsiva alle riforme data dal governo Renzi è difficile da mantenere con l'esecutivo di transizione guidato da Paolo Gentiloni. L'intenzione, a questo punto, sarebbe quella di emanare entro febbraio un decreto legislativo che attui i soli punti contenuti all'interno dell'accordo siglato con i sindacati il 30 novembre dello scorso anno per il rinnovo del contratto.
Inizia così l'articolo pubblicato sul Messaggero del 11 gennaio 2017 dal titolo Pubblico impiego, il governo dimezza la riforma. Verso la rinuncia alla scritura di un nuovo Testo unico entro febbraio.
In argomento si veda il precedente post PA, le priorità dopo conferma Madia ministra: da statali a partecipate.
In argomento si veda il precedente post PA, le priorità dopo conferma Madia ministra: da statali a partecipate.
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