E' approdato alla Camera dei Deputati ed assegnato alla Commissione bilancio il DDL di conversione del DL 113/2016 recante "Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio".
I Servizi studi di Camera e Senato hanno predisposto un Dossier contente la scheda di lettura del provvedimento.
Qui il link anche allo Speciale sul sito della Camera dei Deputati.
Mi sono chiesto tante volte perché le gioie siano così brevi e i dolori così lunghi. In fondo c’è il dolore d’una morte, ma anche la gioia di una nascita; ci sono malattie, ma anche periodi di buona salute; le amarezze, gli sconforti, le collere, ma anche le soddisfazioni, le speranze, i giorni sereni; c’è a volte l’assillo della miseria, ma anche la sicurezza di una casa e di un guadagno; i tormenti dell’amore, ma anche il dolce desiderio e la passione entusiasmante; le offese della malvagità, ma anche i doni dell’amicizia, Nel corso della vita, insomma, ci colpiscono la tragedia, ma ci accarezza anche la felicità. Perché il solco del dolore scava così profondo e la gioia svanisce in fretta? La risposta è semplice.
RispondiEliminaGli uomini ritengono, chi sa per quale ragione, che nascere perfetti, godere buona salute, avere a sufficienza da vivere, trascorrere giorni sereni, ottenere giusti riconoscimenti, guadagnare l’amicizia del prossimo, siano condizioni assolutamente normali. La vita, pensano, dovrebbe essere tutta così; ed infatti accettano queste cose con indifferenza, come un doveroso compenso del destino. Al contrario considerano assolutamente anormale, anzi crudele e ingiusto, qualsiasi dolore o malanno o tradimento o contrarietà. Non parliamo poi, poi, della morte. Evitano perfino di nominarla. Vittorio Buttafava
In una strada stretta della vecchia Jaipur, in India, passa tra la folla un vecchio scuro di pelle, dalla corta barba bianca. È completamente nudo. Non porta nemmeno i sandali, uno straccetto, niente: La gente gli cammina accanto o lo incrocia senza badargli. Sa cosa significa questa nudità: l’uomo veramente libero non ha bisogno di nulla per vivere; gli dei gli hanno già dato tutto al momento di mandarlo al mondo. V.B.
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