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martedì 12 gennaio 2016

Riforma Madia, rivoluzione in vista per le partecipate

La bozza di decreto attuativo della L. 124/2015, in discussione nel C.d.M. del 15 gennaio, introduce il regime della crisi d'impresa. Previste già 2000 partecipate in meno nel primo anno.

Drastica sforbiciata, con chiusura, liquidazione o fusione, per le società partecipate in rosso o inattive, ma anche per quelle che per tre anni consecutivi abbiano registrato un fatturato medio sotto il milione di euro. È questa una delle norme-chiave del decreto attuativo della riforma Madia dedicato specificamente alla rivoluzione delle aziende pubbliche locali e nazionali, che sarà discusso il 15 gennaio prossimo dal Consiglio dei Ministri.
A una serie di norme rivolte a disciplinare per la prima volta anche la crisi di impresa nelle partecipate, i cui indicatori fondamentali di rischio saranno definiti in un provvedimento ministeriale ad hoc, si aggiunge una drastica riduzione di poltrone e stipendi.
Questo l'inizio dell'articolo Riforma Madia, rivoluzione in vista per le partecipate pubblicato sulla Gazzetta degli enti locali.

2 commenti:

  1. C’è una dote che ammiro più i tutte, proprio perché non riesco a possederla: ed è la capacità di soffrire da soli. Sono rare, lo so, ma esistono persone che sanno nascondere dietro un sorriso fatiche tremende e dolori sconfinati, che non affliggono gli altri con i loro guai, che non fanno pesare un mal di testa o la mancanza di quattrini o i bisticci con la moglie. Persone che non chiedono comprensione, ma la offrono; che non mendicano pietà, ma la regalano generosamente. Sono persone forti, e quindi altruiste. L’egoismo, infatti, è dei deboli, come si vede nei malati, nei bambini, nei vecchi. Vittorio Buttafava

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  2. La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però tolgono il tempo per vivere.

    Non è Vittorio Buttafava ma una persona che sta sulla stessa linea é
    José Mujica- Presidente dell’Uruguay

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