Dalla collega Marina Inches e da Eugenio De Francesco ricevo e pubblico.
Gentile Collega,
desideriamo innanzitutto ringraziarti per aver accolto la nostra richiesta di dare diffusione, anche sul tuo blog segretaridellazio.blogspot.it, dell’iniziativa, avviata dalla base, di rimettere simbolicamente i decreti di nomina di responsabile della prevenzione della corruzione, da intendersi quale manifestazione di dissenso della categoria rispetto alla recente riforma della Pubblica Amministrazione (ddl 1577), approvata dal Senato della Repubblica, che in luogo di valorizzare le funzioni del Segretario comunale, peraltro a geometria variabile stante le peculiarità che caratterizzano le singole amministrazioni locali, le affievolisce.
Pur nella certezza della chiarezza del comunicato sulle modalità di remissione dei decreti di nomina di responsabile della prevenzione della corruzione - essendovi puntualmente specificato la natura simbolica della stessa - è doveroso ribadire, a scanso di ogni equivoco, che l’iniziativa non è intesa a privare in alcun modo le amministrazioni locali ed i cittadini della funzione di garanzia che il legislatore ci ha affidato.
Infatti, ciascun Segretario comunale aderente all’iniziativa rimarrà titolare della funzione di responsabile della prevenzione della corruzione, trattandosi, si ripete, di remissione meramente simbolica.
Fermo restando quanto sopra esposto, il voler comunicare alle alte cariche dello Stato (meglio emarginate nel comunicato e che per chiarezza espositiva di seguito si indicano: Presidente della Repubblica, Prof. Sergio Mattarella Presidente del Senato, on.le Sen. Pietro Grasso, Presidente della Camera, on.le Laura Boldrini, Presidente del Consiglio, Dott. Matteo Renzi, Ministro dell’Interno, On.le Angelino Alfano, Presidente di ANAC, Dott. Raffaele Cantone, Presidente della Corte dei Conti, dott. Raffaele Squitieri), il disagio generalizzato e diffuso in seno alla categoria, non esime dall’ evidenziare ai colleghi che l’iniziativa ha il solo ed unico fine di avviare un dialogo collaborativo con le Istituzioni, e non certo di contrasto.
Si legge, infatti, nel comunicato quanto segue: “confidano che questo gesto simbolico spinga le SS.LL.II. ad interporre i loro autorevoli Uffici, affinché si apra al più presto un confronto formale ed istituzionale che affronti tutte le questioni relative al ruolo ed alle funzioni dei Segretari comunali nell'ottica di una valorizzazione, e non certo di quella dell'abolizione, di una figura professionale da 150 anni al servizio dei cittadini per la tutela della legalità”.
D’altro canto, all’Assemblea del 15 aprile u.s., le Rappresentanze sindacali hanno chiaramente espresso che, nonostante le numerose richieste volte in tal senso, non vi sarebbe stato, salvo smentite, alcun incontro con il Governo.
Si coglie, altresì, l’occasione per segnalare che su facebook si è fatto un appello all’unità, che si rinnova in questa sede, con la richiesta rivolta a tutte le sigle sindacali di sostenere e promuovere l’iniziativa che, si puntualizza, è animata da nobili finalità e non certo diretta ad alimentare divisioni e contrasti in seno alla categoria.
Con l’auspicio di aver offerto i doverosi chiarimenti, si conclude con un appello a tutti i colleghi di aderire massicciamente, ritrovando un filo di unità, senza darsi autonomamente preventive risposte a domande cui nessuno oggi ha gli elementi per poter rispondere, salvo voler ritenere che l’iniziativa simbolica, avviata dalla base, volta ad ottenere un incontro con le più alte cariche dello Stato, di natura collaborativa e non certo di contrasto, sia del tutto priva di ogni senso ed utilità per la categoria.
Ti ringraziamo anticipatamente se potrai provvedere tu alla pubblicazione di questa nota di chiarimento, avendo provato più volte ad inserirla nel blog senza successo. Perdona i nostri limiti informatici.
Grazie.
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