I colleghi Marina Inches ed Eugenio De Francesco mi hanno inviato, per la pubblicazione, uno schema di lettera predisposto dai segretari che si raccolgono intorno alle libere associazioni di categoria ed ai gruppi VIGHENZI, LASEC, Comitato Segretari Puglia e Movimento del 27 marzo.
L'iniziativa tende a rimettere, simbolicamente, la nomina di Responsabili della prevenzione della corruzione, "segnalando che una funzione di tale importanza non possa essere serenamente svolta da dipendenti pubblici oggi così gravemente delegittimati". Confidano che questo gesto simbolico spinga all'apertura di un confronto formale ed istituzionale che affronti "tutte le questioni relative al ruolo ed alle funzioni dei Segretari comunali nell'ottica di una valorizzazione, e non certo di quella dell'abolizione, di una figura professionale da 150 anni al servizio dei cittadini per la tutela della legalità".
Qui il link allo schema di lettera.
RINUNCIA SIMBOLICA ALLA FUNZIONE DI RESPONSABILE ANTICORRUZIONE – IL FASCINO DISCRETO DELL'INUTILITA'
RispondiEliminaL'iniziativa promossa dai gruppi VIGHENZI, LASEC, Comitato Segretari Puglia e Movimento del 27 marzo, di rinuncia simbolica alla funzione di responsabile dell'anticorruzione, raccoglie sicuramente il grido di dolore di tutta la nostra categoria per un riforma che non ci piace e sopratutto non è utile al miglioramento della pubblica amministrazione. Personalmente però ritengo che, anche nella sua apparente eclatanza, sia una mossa non utile alla nostra causa, per diversi motivi.
Le inizative simboliche, già debolissime intrinsecamente perchè non reali, di solito non smuovono nulla tuttal'più qualche irritazione nel destinatario o peggio ilarità (per dirla con l'esempio di un collega nessuno ricorderebbe Jan Palach se si fosse dato fuoco per finta).
Il Responsabile della prevenzione della corruzione è una figura che gli stessi amministratori (per non parlare dei dipendenti) stentano a comprendere e la sua attività è vista come qualcosa di inutile, che sottrae tempo all'amministrazione. Nella mia esperienza (ma penso di non essere la sola) ho potuto constatare che i politici locali hanno un'attenzione piuttosto tiepida alle problematiche della corruzione, perchè non sono ritenute di primaria rilevanza rispetto ad altri problemi di impatto immediato sulla cittadinanza.
Il presidente dell'ANAC, Cantone, solo pochi giorni fa ha ritenuto ammissibile che l’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione potesse essere conferito ad un soggetto diverso dal segretario comunale, anche in posizione di comando....e questo la dice lunga...(rileggiamo il post su questo blog http://segretaridellazio.blogspot.it/2015/04/responsabile-della-prevenzione-della.html)
Lo stesso Cantone nell'incontro dell'8 Aprile alla camera ha affermato di condividere sostanzialmente il testo della riforma licenziato dal senato, ritenendo la norma approvata sui segretari comunali un discreto compromesso (http://segretaridellazio.blogspot.it/2015/04/la-tutela-della-legalita-negli-enti.html)
Certo la battaglia è impari, a mio modestissimo parere di segretario di campagna, vanno evitate le azioni eclatanti ma inutili (fatte giusto per dire “abbiamo fatto qualcosa”) e battere incessantemente tutte le vie diplomatiche per strappare risultati concreti nelle stanze dove si decide davvero.
oppure darci fuoco veramente e non in modo simbolico
Eliminala prima risposta che non compare pubblicata era "e le stelle ci stanno a guardare"
EliminaSono tendenzialmente favorevole con la tesi di Daniela Urtesi,
RispondiEliminaAlberto Vinci
brava Daniela, la tua diagnosi è , come al solito, pregna di buon senso e di analisi concreta della realtà
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