Il 31 dicembre 2014 è scaduto il termine previsto dalla vigente normativa per la gestione associata delle funzioni fondamentali nei Comuni fino a 5mila abitanti (3mila negli enti che appartengono a Comunità montane), previsti dal lontano 2010 ma più volte modificati e prorogati.
In un precedente post abbiamo riportato che nonostante le richieste provenienti dal mondo delle Autonomie di proroga ai fini di un ripensamento della disciplina, il Ministero dell'Interno, Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali, con nota prot. n. 323, ha in data 12 gennaio invitato le prefetture ad avviare la procedura normativa volta al commissariamento degli enti inadempienti, procedura che richiede prima una diffida, con un termine «adeguatamente ponderato», e successivamente, in caso di persistenza dell'inadempimento all'obbligo, il commissariamento.
Giunge ora la "reazione" dell'ANCI alla citata nota del Ministero, che di seguito si riporta:
Già con apposita lettera a Dicembre l’ANCI ha manifestato ai Ministri Alfano e Lanzetta l’esigenza di fare una attenta verifica del processo in corso di realizzazione per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni, visto l’approssimarsi della scadenza del 31/12/2014.
Negli anni, ANCI ha sostenuto la necessita’ di incentivare la gestione associata dei servizi e delle funzioni attraverso un percorso graduale, monitorato e ragionevole.
La normativa che si è succeduta negli anni, farraginosa e contraddittoria ci ha fatti giungere alla scadenza del 31 dicembre con un bilancio non del tutto positivo. L’ANCI ribadisce quindi la necessità di una verifica del regime di incentivi e dei processi in corso con l’obiettivo di sostenere la realizzazione di unione di comuni sulla base di scelte volontarie dei comuni stessi e garantendo la massima flessibilità nella definizione degli ambiti.
Sono infatti evidenti alcune criticità, come la palese impossibilità di fare gestione associata con un comune limitrofo superiore ai 5000 abitanti; e riteniamo fondamentale l’esigenza di incentivare il processo escludendo i comuni dai vincoli del patto di stabilità.
Una urgente verifica su questi temi dovrebbe consentire la definizione di uno spazio temporale ulteriore per i comuni.
La circolare del Ministero dell’Interno, pur nel richiamare i prefetti a procedere ai sensi di legge evidenzia la necessita’ di legare il termine da assegnare a ciascun comune ad una completa ricognizione delle specificità e delle criticità eventualmente riscontrabili al livello locale.
A tale proposito ANCI chiede quindi una verifica e l’immediata istituzione di un osservatorio per monitorare gli esiti della ricognizione nonchè la adozione di azioni politiche che siano rispettose della autonomia dei comuni e dei principi di leale collaborazione.
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