"Il recente art. 8 d.l. n. 66/2014 (“Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”), ha introdotto importanti, ma non persuasive, novità in tema di razionalizzazione della spesa pubblica per beni e servizi. Si tratta di una disposizione normativa, che sicuramente determina rilevanti problemi applicativi, per tutte le Pubbliche amministrazioni e che ricalca una pregressa, introdotta dal decreto legge n. 95/2012, art. 15, in riferimento agli appalti in materia sanitaria. Questa volta, il Legislatore amplia lo spettro applicativo ed introduce delicate prescrizioni, dirette ad impattare anche sui contratti in corso e, conseguentemente, su taluni principi consolidati in materia di appalti pubblici. Sembra chiaro che il Legislatore, animato dalla sola finalità di contenere la spesa pubblica a qualunque costo, rischia di spingere le amministrazioni pubbliche verso un percorso di azione arduo ed irto di insidie".
E' questo l'inizio dell'articolo di Massimiliano Alesio, pubblicato sul sito Diritto e Giustizia, che esamina l'impatto sugli enti dell'art. 8 del DL 66/2014, distinguendo l'impatto sui contratti in essere e su quelli futuri.
In argomento è possibile leggere anche la nota di lettura ANCI al DL 66 del 24 aprile 2014 ed il precedente post oggi in aula al Senato il DDL di conversione del DL 66/2014 "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale".
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