Presa di posizione dell'ANCI in merito ai tagli previsti per i Comuni, nelle recenti normative, da ultimo dal DL. 66/2014.
"Il contributo finanziario che la spending review chiede ai Comuni sfiora il miliardo. Riteniamo questa cifra non sostenibile, considerato che questa non è la prima spending review ma ce ne sono state altre che hanno inciso sulla spesa dei Comuni. Per questo chiediamo incontro al presidente del Consiglio per rappresentare questa situazione, al fine di veder rimodulata la contribuzione richiesta in una dimensione sostenibile, con modalità che riconoscano una maggiore autonomia di gestione del contributo a noi richiesto”. Così il presidente dell'Anci Piero Fassino parlando con la stampa al termine dell'Ufficio di presidenza dell'associazione chiamato, tra l'altro, a dare una valutazione sul decreto legge di revisione della spesa. (vedi ordine del giorno approvato)
“Ai 350 milioni di minore spesa – ha continuato Fassino - si devono aggiungere 250 milioni di tagli già previsti sul 2014. Ci sono poi ulteriori tagli per 100 milioni sulle Città metropolitane e altri 300 milioni che vengono tolti, preventivamente, nella previsione che il nuovo sistema di detrazioni fiscali per gli immobili rurali possa determinare un maggiore gettito. Oltre a tutto questo, il provvedimento contiene altre norme di carattere ordinamentale, e quindi tagli, che fanno sì che la minore disponibilità di risorse superi il miliardo di euro e non sia di 350 milioni come mediaticamente si è detto”.
A questo calcolo, il presidente Anci ha aggiunto, infine, altri probabili tagli che potrebbero arrivare tramite il provvedimento all'esame del Senato che riguarda l’emergenza abitativa. “Ci sono emendamenti che si traducono in riduzione di risorse rispetto agli accordi Anci-governo su Imu e Tasi”.
Sulla base di tali considerazioni Fassino ha scritto a Renzi chiedendo un incontro, anche alla luce del fatto che la situazione finanziaria dei Comuni è ulteriormente aggravata dall'anticipazione di onerosi impegni di spesa che lo Stato non onora (nonostante obblighi di legge in materia)’’.
Qui il testo della lettera.
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