Un doppio correttivo per allargare la platea potenziale del «piano straordinario di stabilizzazione» dei precari della Pa potrebbe arrivare con la versione definitiva della riforma del pubblico impiego, attesa in uno dei prossimi consigli dei ministri (forse già la prossima settimana) dopo il via libera ottenuto ieri in Parlamento. La commissione Affari costituzionali del Senato e la Lavoro della Camera hanno infatti acceso il semaforo verde al decreto attuativo della delega Madia sulle nuove regole del pubblico impiego, cioè il provvedimento indispensabile per riavviare i rinnovi contrattuali nella Pa.
Molto ricco l’elenco delle «osservazioni», mentre solo il Senato (relatore Giorgio Pagliari, del Pd) ha posto al governo anche due «condizioni», che sono più pesanti nella procedura (il governo, se vuole ignorarle, deve tornare in Parlamento e motivare la scelta) ma gestibili nella sostanza: chiedono di chiarire meglio che Linee guida sui concorsi e le Linee di indirizzo per la pianificazione del personale non hanno natura regolamentare, per evitare i problemi di compatibilità segnalati anche dal Consiglio di Stato, e di rafforzare le regole del collocamento obbligatorio per i famigliari delle vittime di terrorismo e criminalità.
Inizia così l'articolo di Gianni Trovati dal titolo Riforma Pa, via libera del Parlamento con condizioni. Stabilizzazioni precari più flessibili. Decreto ora in Cdm per la versione definitiva pubblicato sul Sole 24 Ore del 4 maggio 2017.
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