L’ormai celebre sentenza numero 251 della Corte Costituzionale è arrivata come uno tsunami a travolgere parti importanti della fase attuativa della riforma della pubblica amministrazione varata lo scorso anno dal Governo, incidendo, in particolare, sull’emanando decreto sulla dirigenza pubblica, entrato in Consiglio dei Ministri lo scorso 24 novembre. Il fatto è noto: la Corte ha accolto il ricorso della Regione Veneto con cui si chiedeva in luogo di un mero parere delle regioni sulle norme di riforma una vera e propria intesa. Che succede ora?
Inizia così l'articolo Dopo lo stop della Consulta alla riforma PA usciamo dall’angolo di Alfredo Ferrante.
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