Quand’è che un dirigente dei Beni Culturali riceverà un premio per i risultati raggiunti? Lo prenderà quando contribuirà insieme ai suoi colleghi a garantire la tutela di un bene archeologico? No, quando avrà partecipato a un certo “numero di riunioni”.
Quand’è che un dirigente dei vigili urbani di Roma si troverà una busta paga più ricca per maggiore produttività? Quando i suoi uomini avranno fatto tante multe in più alle auto in seconda fila così da scoraggiare quell’imperante malcostume? No, basterà dimostrare di aver vigilato “su specifici itinerari e incroci stradali” per agevolare la mobilità. Obiettivo quanto mai generico. E i dirigenti del Lavoro? Riceveranno un premio quando riusciranno finalmente a far partire l’agenzia che dovrebbe incrociare domanda e offerta di impieghi? No. Lo avranno quando riusciranno a scrivere un certo numero di “relazioni”. Mentre al ministero dell’Economia sarà sufficiente “trasmettere entro 5 giorni le delibere del consiglio della giustizia tributaria alla direzione”, procedura per la quale basta una mattinata e forse anche meno.
Inizia così l'articolo di Marco Ruffolo dal titolo Riunioni superflue e obiettivi facili ai dirigenti pubblici: 800 milioni di premi. Guadagni maggiori ai più anziani. Per ogni anno di età la gratifica si alza del 6%. Cosa dicono i piani di performance pubblicato su Repubblica del 18 luglio.
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