Nonostante i (faticosi) passi avanti nell'iter parlamentare, il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione continua a essere circondato da numerose incertezze. Da più parti si evidenziano alcuni eccessi che potrebbero rendere l'intervento complessivo controproducente, e che meritano quindi un ulteriore approfondimento. La proposta mira a superare una volta per tutte la situazione di tendenziale inamovibilità dei dirigenti pubblici; la sfida, in astratto condivisibile, è quella di costruire una «dirigenza della Repubblica» in grado di guidare il processo di modernizzazione della Pa. Tuttavia, è palese il rischio di passare all'estremo opposto della precarizzazione della dirigenza, che all'interno del nuovo ruolo unico potrebbe perdere quella autonomia su cui si basa il principio fondamentale di separazione tra politica e gestione - in un momento storico nel quale la fiducia nelle istituzioni è sostanzialmente pari a zero.
Inizia così l'articolo di Pasquale Monea e Marco Mordenti dal titolo Riforma Madia, rischio boomerang se mancano i limiti preventivi ai dirigenti esterni pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
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