La incompatibilità tra l’essere responsabile anticorruzione e dell’ufficio disciplinare sussiste solamente nel caso in cui occorra avviare un procedimento disciplinare nei confronti di tale soggetto. Gli enti locali devono procedere alla irrogazione delle sanzioni a carico degli amministratori, compresi quelli delle società, che non comunicano le informazioni sui propri redditi. Le amministrazioni pubbliche possono inserire nei bandi di gara delle clausole con cui impongono alle società di dichiarare se hanno rapporti con i dipendenti dell’ente che adottano atti che li riguardano e se utilizzano con contratti di lavoro subordinato o autonomo ex dipendenti dell’ente che nei 3 anni precedenti la cessazione hanno esercitato nei confronti delle stesse società poteri autoritativi o negoziali. Sono queste alcune delle più recenti indicazioni formulate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sull’applicazione delle disposizioni dettate dalla legge n. 190/2012 e dai suoi provvedimenti attuativi, in particolare i DLgs n. 33 e 39/2013, in materia di prevenzione della corruzione, di trasparenza e di inconferibilità ed incompatibilità degli amministratori e dei dirigenti. Siamo in presenza di indicazioni assai utili sul terreno operativo, perché consentono di dare risposta ad alcuni dei tanti problemi applicativi posti da tale disposizioni.
E' questo l'inizio dell'articolo di Arturo Bianco dal titolo Le indicazioni dell’ANAC sull’applicazione delle norme anticorruzione.
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