Lo scorso 14 marzo il decreto trasparenza, Dlgs 33/2013, ha compiuto due anni. Può essere opportuno, mentre il processo di adempimento della legge è in molti casi ancora fermo alle interpretazioni, interrogarsi sugli effetti che essa ha prodotto in termini di aumento dell’accountability, quindi del legame di fiducia fra la Pa e i cittadini.
La trasparenza non è una procedura fra le altre, ma un modo totalmente nuovo di proporsi dell’amministrazione nella vita collettiva. Con la trasparenza intesa come regola e non più come eccezione limitata (legge 241/1990), finisce l’era dello Stato incontrollabile e insindacabile; anzi, l’obiettivo della legislazione diventa proprio quello di favorire il “controllo diffuso” da parte dei cittadini-utenti. Almeno due gli obiettivi strategici per la Pubblica amministrazione: 1) rendersi conoscibile per rendersi «credibile»; 2) rendersi conoscibile per rendersi “utile”.
Inizia così l'articolo di Sergio Talamo pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA dal titolo A due anni dal decreto 33, il difficile cammino della trasparenza.
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