Nuova intervista della Madia, questa volta al quotidiano Repubblica, sulla riforma della pubblica Amministrazione all'esame del Senato (AS 1577).
Ricordiamo come la Madia abbia in una prima intervista affermato che «Tra il modello dello spoils system e quello della dirigenza di ruolo, entrambi legittimi, noi scegliamo il primo – spiega il ministro – perché siamo convinti che una dirigenza forte possa fare da argine a tanti fenomeni, a partire dalla corruzione. Per riuscirci bisogna dare ai dirigenti gli strumenti per dire di no alla politica quando serve» (da qui il titolo del post La Madia sulla riforma della PA: spoils system della dirigenza pubblica contro la corruzione!).
Poi in una lettera al Foglio abbia invece affermato l'esatto contrario, ossia che la riforma "punta, per prima cosa, al rilancio di una dirigenza pubblica di ruolo (e di qualità) che faccia da argine alla corruzione" (da qui il titolo di altro post Lettera della Madia al Foglio: dirigenza pubblica di ruolo (e di qualità) per arginare la corruzione!).
Poteva rimanere ferma nell'affermazione errata che lo spoils system è un sistema legittimo in Italia. No che non poteva. Allora ecco oggi l'intervista a Repubblica dove espressamente afferma "Avevamo davanti due strade alternative: o il modello anglosassone dello spoils system, oppure quello di una dirigenza autonoma e indipendente dalla politica, come disegnata dalla nostra Costituzione. Abbiamo scelto quest’ultima, pensando, però, che l’autonomia e l’indipendenza non coincidano con l’inamovibilità dei dirigenti, né con la progressione di carriera automatica al di fuori di qualsiasi meccanismo di mercato e di merito".
Riflessione che avrei gradito dal giornalista: ma perché è possibile scegliere un sistema diverso da quello previsto in Costituzione? Visto che così non è, sarebbe preferibile evitare di continuare a parlare di due strade alternative.
Qui il link integrale all'intervista su Repubblica del Ministro Madia dal titolo "Lo Stato licenzierà i dirigenti inadeguati".
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