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lunedì 29 settembre 2014

Diritto di accesso e prerogative dei parlamentari

E' attualmente all'esame della Camera dei Deputati la proposta di legge "Modifica all'articolo 24 della legge 7 agosto 1990, n. 241, in materia di accesso dei membri del Parlamento ai documenti amministrativi per esigenze connesse allo svolgimento del mandato parlamentare" (1761).
Nel corso dell'esame in commissione sono state effettuate alcune audizioni.
Si segnala, in argomenato il contributo del Prof. Pierdomenico Logroscino dal titolo Il diritto di accesso ai documenti come libertà e come prerogativa tra differenze di natura, di disciplina, di fonte. sulla proposta di legge a.c. 1761.
Questa la presentazione dell'articolo:
Sviluppato da un’audizione alla Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati, l’articolo analizza una proposta di legge volta ad attribuire a ogni parlamentare il diritto di accesso a tutti i documenti amministrativi, per minima integrazione della legge n. 241 del 1990. Essa trascura la profonda differenza di natura giuridica che separa l’accesso comune (disciplinato dalla legge n. 241 del 1990) dall’accesso funzionale all’esercizio del mandato parlamentare (che tende a introdurre). L’uno è attuazione di una libertà costituzionale; l’altro è attribuzione di una prerogativa al singolo componente dell’organo rappresentativo: deroga, dunque, al principio di eguaglianza che richiede di essere giustificata. La differenza di natura si riverbera in un’esigenza di disciplina a orientamento opposto: massima apertura per l’accesso-libertà; massima delimitazione per l’accesso-prerogativa. Tale esigenza non può essere soddisfatta attraverso un intervento di minima integrazione della legge 241 del 1990. L’autore ritiene necessario rivalutare ed eventualmente riarticolare la proposta nel contesto degli strumenti di informazione parlamentare, privilegiando quelli d’informazione collegiale. Essi sono già sanciti dai regolamenti delle due Camere, che peraltro sono in corso di riscrittura.

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