Abbiamo dato notizia in un precedente post dell'approvazione da parte del Senato in via definitiva del ddl. 2541, Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni.
E' stato pubblicato sul numero odierno della Gazzetta degli enti locali un mio articolo dal titolo Legge Piccoli Comuni: ambito di applicazione, obiettivi e nodi da sciogliere.
Queste le conclusioni:
La legge sui Piccoli Comuni, pur prevedendo interventi di assoluta importanza per i centri minori, pare presentare alcune criticità che rischiano di pregiudicarne gli ambiziosi effetti attesi.
Il nodo principale appare quello relativo alle risorse che appaiono insufficienti a garantire ai Piccoli Comuni gli interventi necessari, risorse che, come visto non saranno accessibili da tutti i piccoli comuni, ma soltanto da quelli individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’art. 1, comma 5, della legge.
Altro aspetto che si rivelerà critico riguarda il meccanismo per poter accedere al Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei Piccoli Comuni previsto dall’art. 3 della legge. La previsione di un numero così elevato di decreti attuativi, che richiedono intese tra Ministri, passaggi in Conferenza Unificata, necessari per consentire agli Enti l’accesso alle risorse, rischiano seriamente di rallentare, se non addirittura frenare, l’uso di quelle che appaiono allo scrivente risorse comunque insufficienti.
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