In un precedente post abbiamo dato notizia della pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 8 giugno 2016, del decreto legislativo n. 97 del 25 maggio 2016 avente ad oggetto "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche".
Con un interessante Dossier, i Servizi Studi di Camera e Senato, hanno provveduto ad esaminare il provvedimento, tenendo conto dell'impatto del D.lgs. 97/2016 sia sul testo previgente del D.Lgs. 33/2013 che su quello della L. 190/2012.
Per ciascuno dei due provvedimenti novellati sono messi a raffronto:
- il testo precedente le modifiche apportate dal decreto;
- il testo come modificato dallo schema di decreto legislativo (A.G. n. 267);
- le modificazioni apportate dal decreto legislativo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 dell’8 giugno 2016;
- le condizioni e le osservazioni sullo schema contenute nei pareri delle Commissioni parlamentari.
In argomento si veda il precedente post Nota di lettura Anci sul decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza” con tutti i documenti ivi richiamati.
Gli Ignavi sono i primi peccatori che si incontrano nella Divina Commedia. Questi sono descritti in maniera particolarmente spregevole, poiché in vita non agirono mai, né nel bene né nel male. Non osarono mai avere un’idea propria, e si adeguarono sempre alla legge del più forte. Per questi motivi Dante li disprezza enormemente. Essi sono talmente inutili che nemmeno l’Inferno li ha voluti. Gli ignavi sono condannati per l’eternità a seguire un’insegna che vortica velocissima per tutto l’Antinferno. Nel frattempo, sono punti da vespe e da mosconi, e il loro sangue, misto alle lacrime viene raccolto da fastidiosi vermi. Il contrappasso è chiaro: così come in vita non seguirono nessuna bandiera, essi sono adesso costretti a seguire un’inutile insegna. Inoltre, così come in vita non furono mai stimolati a prendere posizione, sono adesso continuamente stimolati da fastidiosi insetti. Dante definisce gli ignavi come coloro “che mai non fur vivi”.V.B.
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