A Campobasso un dirigente apicale al posto del segretario comunale è l'articolo pubblicato da Italia Oggi, di Venerdì, 13 Novembre 2015 e riportato dal sito dell'Associazione Vighenzi.
Al comune di Campobasso si anticipano gli effetti della riforma Madia: si fa a meno del segretario comunale a vantaggio di un dirigente «di vertice» di fiducia del sindaco. Non lo si può definire tecnicamente «direttore generale», perché il comune di Campobasso ha meno di 100.000 abitanti, né «dirigente apicale» perché ancora la riforma Madia non è vigente, ma la sostanza è che questo dirigente di vertice ha di fatto esautorato il segretario comunale, tanto che il titolare della sede di segreteria si è dimesso lo scorso ottobre, visto che le funzioni di coordinamento dell' attività comunale sono state svolte dal dirigente fiduciario. La vicenda dimostra che la legge 124/2015 a ben vedere non ha tanto lo scopo di innovare l' ordinamento modificando la disciplina della dirigenza pubblica, anche attraverso l' abolizione dei segretari comunali, quanto soprattutto di fornire un ombrello normativo alla tendenza sempre più forte degli organi di governo di costruirsi una dirigenza strettamente a sé affine, individuata per via fiduciaria e senza concorsi, a svantaggio della dirigenza di ruolo. Quanto si è verificato a Campobasso trova origine già alla fine del gennaio 2015, quando il sindaco ha conferito l' incarico dirigenziale extra dotazione organica, ai sensi dell' articolo 110, comma 2, del dlgs 267/2000 di direzione dell' Area «indirizzo organizzazione e controllo» del comune. Un incarico che pur non inquadrando il destinatario in maniera esplicita come «direttore generale» nella sua stessa sinterizzazione evidenzia che il contenuto sia esattamente identico, posto che ai sensi dell' articolo 108 del dlgs 267/2000 il direttore generale attua gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell' ente, secondo le direttive impartite dal sindaco o dal presidente della provincia, sovrintendendo alla gestione dell' ente, perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza. Che si trattasse, in effetti, dell' assegnazione di funzioni di dirigente di vertice, «dirigente apicale» si direbbe ai sensi della legge delega 124/2015, lo hanno dimostrato i fatti, che hanno portato il segretario a dimettersi. Il comune, dunque, anticipando i tempi della riforma si ritrova, adesso, senza segretario e con una sorta di «dirigente apicale», assunto esattamente secondo le modalità selettive solo in apparenza che delinea la riforma Madia. Infatti, l' incaricato come «super manager» del comune è stato scelto a seguito di una selezione pubblica, nell' ambito della quale una commissione nominata dal sindaco ha preselezionato 4 nominativi di candidati, qualificandoli tutti come «idonei» a ottenere l' incarico. La commissione, dunque, non ha redatto una graduatoria di merito e, quindi, la scelta finale è stata compiuta dal sindaco sulla base di proprie valutazioni dei curriculum dei quattro preselezionati. Tra i quali c' era il destinatario, il quale era stato in precedenza dal 2000 al 2009 direttore generale del comune, quando il sindaco era espressione del centro sinistra. Dal 2009 al 2014, con maggioranza di centro-destra, ha saltato un giro e il sistema di selezione dei dirigenti a contratto, che la legge Madia sostanzialmente estenderà ai fini dell' assegnazione degli incarichi ai dirigenti di ruolo, ha consentito alla maggioranza nuovamente di centro-sinistra del comune di Campobasso di richiamare in forza l' ex direttore generale sotto diversa veste e a dire addio, per ora, al segretario comunale. Un addio che potrebbe divenire, con la vigenza dei decreti legislativi attuativi della legge 124/2015, definitivo.
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