L'eliminazione dall'ordinamento di una simile figura chiave apre seri interrogativi circa il presidio di legittimità nel sistema amministrativo locale, con rilevanti conseguenze anche per il sottile rapporto dialettico che spesso sorge tra la tecnostruttura e gli amministratori dell'Ente locale, sia per quanto riguarda gli strumenti della programmazione e le grandi scelte strategiche, sia per il disimpegno dell'ordinaria gestione amministrativa, che mette quotidianamente in rapporto l'Ente pubblico con i cittadini sul territorio.
Sono le conclusioni cui giunge Michele Nico nel suo articolo pubblicato dal Sole24Ore dal titolo Con l'abolizione dei segretari meno presidi di legittimità per l'operato degli enti locali.
In merito alla proposta di abolizione dei Segretari comunali si vedano i precedenti post:
- Riforma PA: prese tre cantonate sull’anticorruzione;
- La Madia sulla riforma della PA: spoils system della dirigenza pubblica contro la corruzione!
- Gli emendamenti del relatore Pagliari all'art. 10 del DDL 1577 di riorganizzazione della PA: spunta il "mantenimento" dei direttori generali;
- La Madia in Commissione Affari Costituzionali: il governo considera prioritario il progetto di riforma della PA ed auspica l'approvazione entro la primavera;
- Riprende l'esame del DDL di riorganizzazione della PA (AS 1577): lo stato dell'arte sulla proposta di abolizione dei Segretari comunali.
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