Da qualche giorno è stato pubblicato sulla rivista giuridica "Diritto.it" un articolo di Pasquale Russo dal titolo “Il conflitto d’interessi nella funzione di responsabile della prevenzione della corruzione e della direzione dei controlli interni negli enti locali”. Nell’articolo si esamina la problematica
riguardante la compatibilità di incarichi dirigenziali aggiuntivi attribuiti al
Segretario comunale ai sensi dell’art. 97 del D.lgs. 267/2000, con le nuove
attribuzioni al Segretario in materia di anticorruzione e controlli. L’articolo 97, comma 4, lett. d) del TUEL,
nell’autorizzare gli enti locali ad attribuire – mediante norme statutarie o
regolamentari o provvedimenti sindacali – funzioni aggiuntive al Segretario
comunale, consente, senza limiti prestabiliti, l’attribuzione ad esso di
funzioni dirigenziali.
La problematica è stata esaminata
anche dalla collega Silvia Salvai, in un articolo dal titolo “Gli incarichi dirigenziali al Segretario Comunale”.
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P.s.
Il post si sarebbe dovuto concludere qui,
ma la citazione della collega Silvia Salvai, mi impone una breve digressione.
Durante il corso SEFA 2010 era presente un
nutrito “gruppo laziale”, al quale si associarono durante le settimane di
permanenza a Via Veientana (sede del corso) diversi colleghi, provenienti da
altre regioni. Il “Gruppo laziale” si allargò principalmente con colleghi,
toscani, calabresi, lombardi e piemontesi, creando tra tutti i componenti del
gruppo una forte sintonia ed amicizia. Le settimane del corso trascorrevano velocemente
e piacevolmente: alle lezioni in aula seguivano “impegni istituzionali” con
calendario settimanale che prevedeva la visita all’enoteca Palatium, la visita
all’IKEA (imposta da alcune donne del gruppo) con conseguente pizza, la classica
cena al Casale a base di maialino.
Il “Gruppo laziale integrato” aveva poche
certezze, oltre all’affetto tra i suoi componenti. Le certezze erano
principalmente due: 1) avevamo chi durante le settimane ci guidava per
affrontare la vita con “un approccio culturale diverso” (Grazia); 2) avevamo un
modello di serietà da seguire per la presenza in aula, anche se in questo
purtroppo non tutti si dimostrarono brillanti. Il modello da seguire in aula
era appunto Silvia Salvai, per la serietà e per l’attenzione che riusciva a
dimostrare durante le lezioni.
A tutti i componenti il “Gruppo laziale
allargato” (per brevità gruppo a c.d.c.) un grande abbraccio ed un commosso ringraziamento per i piacevoli ricordi.
grazie a te Amedeo! Ci hai coinvolti con la tua contagiosa simpatia!
RispondiEliminaAmedeo! mi hai commosso. UN abbraccio a tutti i colleghi, laziali e non.
EliminaChe nostalgia!!! Non dico che sarei pronta a rifare tutto il SEFA con relativo esame, ma sicuramente ne è valsa la pena. Ci sono stati momenti indimenticabili......
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