Rilancio di piccoli e grandi centri urbani, rammendo delle periferie, accoglienza integrata, semplificazione amministrativa e nuova governance delle risorse: nel discorso di apertura della 34esima Assemblea dell’Anci di Vicenza il presidente Antonio Decaro fa il quadro delle sfide principali affrontate dai Comuni italiani e al contempo traccia un bilancio dei primi dodici mesi al vertice dell’associazione: un’azione di confronto e dialogo con gli altri primi cittadini d’Italia, di cui essere orgogliosi “perché da un sindaco non si finisce mai di imparare”, come ha affermato Decaro.
Ecco i cinque punti-chiave del discorso che ha aperto l’assemblea annuale di Vicenza.
Le città come luoghi da (ri)costruire: sostituire la parola emergenza con prevenzione e comunità
Le storie dei sindaci, “uomini e donne di frontiera e di raccordo” come definiti in apertura da Decaro, e delle esperienze di governo dei territori al centro della “Città punto zero” che dà il titolo all’assemblea: una città a cui dare un futuro a partire da parole d’ordine come prevenzione, regole, difesa del territorio, sicurezza, legalità, ricostruzione e comunità. L’esempio dei sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto, definiti da Decaro “gli eroi di questo paese” perché “ricostruire un paese distrutto dal terremoto significa innanzitutto ricomporre i pezzi di una storia spezzata” ma non solo. La ricostruzione dei legami di comunità riparte anche da quell’azione di rammendo del tessuto urbano realizzata nelle periferie di medie e grandi città al centro del bando Periferie. Dalla realizzazione di interventi simbolo, come la riqualificazione di Scampia a Napoli, alla bonifica di due milioni di metri quadri di parchi e giardini a Vicenza: un’azione di supporto al rilancio urbano che per Decaro rappresenta “un esperimento riuscito, che dobbiamo replicare e rendere stabile”.
L’accoglienza diffusa che funziona, verso un bonus di comunità per i Comuni che accolgonoLa rete Sprar si è confermata nell’ultimo anno “il sistema più efficace per tenere insieme i diritti di chi ospita e quelli di chi è ospitato”, afferma Decaro: vero e proprio antidoto a quel clima di pregiudizio, violenza e discriminazione che non trova spazio nei Comuni che accolgono rifugiati e richiedenti asilo in maniera proporzionata e condivisa con le comunità. Uno sforzo collettivo di inclusione che qualifica l’impegno dell’Italia in Europa, ma che “è impensabile, all’interno del nostro Paese, sia lasciato sulle spalle di alcuni sindaci di frontiera” sottolinea Decaro. Mentre alcuni Comuni, come Bagnoli di Sopra, ospitano 800 migranti in un paese di appena 3600 residenti, oltre 5000 comuni non accolgono nemmeno un rifugiato: una situazione insostenibile che si potrebbe mitigare, propone il presidente dell’Anci, con la creazione di un bonus di comunità, un investimento in favore dei residenti dei territori che accolgono e includono.
Dalle città metropolitane ai piccoli Comuni: un piano strategico nazionale per lo sviluppo urbano sostenibile
Le città metropolitane rappresentano l’asset della competitività del paese, sul quale è necessario un confronto permanente con il Governo per discutere della “nuova architettura capace di tenere assieme i diversi livelli territoriali”, assicurando al contempo i “fondi necessari per il mantenimento dei servizi essenziali come la manutenzione di strade e scuole”, afferma il presidente tra gli applausi calorosi della platea. “Chiediamo fondi stabili per dare una visione strategica alle politiche urbane, una visione che valorizzi i tratti distintivi ma che si basi sulle potenziali sinergie tra amministratori” spiega Decaro presentando la necessità di un piano strategico di nuova generazione a supporto dello sviluppo sociale, economico e ambientale delle grandi città come dei piccoli centri. Proprio da questi ultimi, che rappresentano il 70% dei comuni italiani, bisogna ripartire anche grazie alla legge per la loro valorizzazione approvata di recente in Senato, “che rappresenta per noi sindaci la presa d’atto da parte del governo della specificità dei territori scarsamente popolati” sottolinea Decaro. Una legge che rappresenta una grande vittoria ma che va abbinata a strumenti concreti per affrontare temi decisivi per lo sviluppo urbano come il diritto alla casa, così da “trasformare l’emergenza abitativa in diritto all’abitazione”.
Dopo i tagli, i Comuni ripartono: più investimenti e attenuare il peso del debito per salvaguardare i servizi locali e favorire la ripresa
Le misure di austerità che hanno pesantemente inciso sulla finanza locale negli ultimi anni sono alle spalle ma le conseguenze della situazione di incertezza dovuta ai numerosi cambi di regime tributario continuano a farsi sentire sui Comuni. “La stagione dei tagli è terminata, speriamo definitivamente, ma la nuova contabilità determina una riduzione di disponibilità di risorse” afferma Decaro, che mette in guardia sugli effetti che i nuovi principi contabili possono avere sui Comuni imponendo regole più severe rispetto al passato. Attuare una vera semplificazione per attenuare il peso del debito pregresso sui bilanci comunali e al contempo favorire la ripresa a partire da una spesa efficace dei fondi europei sono le priorità rilanciate dal presidente dell’Anci, che chiede al Governo “più coraggio nel mettere a disposizione spazi finanziari nazionali per i Comuni che hanno potenzialità non espresse”.
Un appello ai parlamentari: non trasformare le nostre comunità in campi di battaglia
I Comuni rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini e i sindaci sono il primo punto di riferimento dei residenti mentre solo il 7 per cento dei cittadini si sente rappresentato dai parlamentari: i dati dell’indagine SWG che sarà presentata nel corso dell’Assemblea testimoniano la necessità di un maggiore sostegno tra istituzioni. “Evitiamo che la contesa politica si trasferisca nelle nostre piazze finendo per strumentalizzare le difficoltà, i disservizi, gli incidenti di percorso in cui può inciampare anche il sindaco più esperto. Le nostre comunità non devono essere trasformate in un campo di battaglia” è l’appello che Decaro lancia ai parlamentari per far sì che l’interesse generale, i diritti e la sicurezza dei cittadini, rappresenti l’impegno comune di tutti i livelli istituzionali a prescindere da appartenenze e polemiche di parte. Come ricordato anche da Papa Francesco, prudenza, coraggio e tenerezza sono invece i valori che devono seguire i sindaci alla guida delle comunità per rendere la cura del bene comune e l’eliminazione delle diseguaglianze elementi centrali dell’azione di governo di piccoli e grandi centri.
Fonte: ANCI.
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mercoledì 11 ottobre 2017
#Anci2017 - I cinque punti-chiave del discorso di apertura del presidente Anci Antonio Decaro
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