Non si può riformare la p.a. senza intesa con gli enti territoriali: la Corte costituzionale ancora una volta dinanzi ad un Titolo V incompiuto. E' questo il titolo della nota alla sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016 di Annamaria Poggi, Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università degli Studi di Torino e di Giovanni Boggero, Dottore di ricerca in Diritto costituzionale all'Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”.
Questo il sommario:
1.Introduzione; 2.Il principio di leale collaborazione applicato al procedimento legislativo delegato: pareri o intese (in senso debole) pari sono?; 3.Gli effetti sui decreti delegati: interventi correttivi del Governo e una legge Madia bis?; 4.Una sentenza “annunciata” 5.Il vero nodo: la perdurante necessità di una sede di raccordo “legislativa per le riforme di “sistema”.
Qui il link alla nota integrale.
In argomento si vedano anche i precedenti post:
- Legge Madia - La nota informativa Anci sulla sentenza 251/2016 della Corte Costituzionale;
- Nota breve del Servizio Studi del Senato sulla sentenza della Corte costituzionale n. 251/2016 sulla L. n. 124/2015 di delega per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
- Rassegna stampa sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha bloccato la riforma della dirigenza pubblica;
- La leale collaborazione secondo la Corte costituzionale: le sentenze «additive di procedura»;
- Statali, il Governo riscrive la stretta contro i "furbetti".
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